La stampa berlusconiana si spacca sul futuro del Cavaliere. Sulla prima pagina di Libero compare un articolo a firma di Giampaolo Pansa, intitolato “Diciamoci la verità Silvio non ha futuro”, che invita l’ex premier a ritirarsi scegliendo un successore per guidare il centrodestra. Mentre Il Giornale prende le distanze dalla linea del quotidiano di Maurizio Belpietro e chiarisce a caratteri cubitali: “Berlusconi, no a passi indietro. Altro che pensione”.
“Esiste una verità che va detta senza reticenze da supporter o ipocrite: Berlusconi non ha più futuro. E come capo politico è finito”, avverte Pansa, spiegando che “per tutti i politici con una storia importante alle spalle arriva il momento di riconoscere che il loro ciclo è concluso” e paragonando l’ex presidente ad Alcide De Gasperi. Berlusconi, secondo l’ex giornalista dell’Espresso, deve lasciare perché “è messo male sul fronte giudiziario”, dopo la conferma della condanna dalla Cassazione e l’interdizione da pubblici uffici.
Ora può quindi sperare “soltanto in un atto di clemenza del presidente della Repubblica, ma sarà lui a doverlo chiedere. Ed è facile immaginare che vivrebbe questa domanda come un’umiliazione“. Pansa precisa che “è possibile che Berlusconi sia vittima di un complotto delle toghe rosse, ma se è così bisogna ammettere che la congiura ha avuto successo”. Il centrodestra deve quindi chiedersi “se un capo politico abbattuto da un complotto è ancora in grado di esercitare le proprie funzioni senza difficoltà”, prosegue l’articolo, a cui è dedicata l’intera pagina 5 del giornale, dove non c’è spazio per un commento in direzione opposta.
Un altro segnale su cui fa luce il quotidiano fondato da Vittorio Feltri è che, tornando a Forza Italia, il Cavaliere “ha voluto ritornare alle origini e questo sembra l’indizio più evidente di una debolezza esistenziale del Cavaliere”. Apparire sempre uguali a se stessi è infatti “l’inevitabile antidoto psicologico contro l’avanzare della vecchiaia e la paura di morire”. Berlusconi deve quindi “assumere il ruolo di costruttore, invece di quello del comandante in capo, e accettare la croce di cercarlo lui il nuovo numero uno di Forza Italia, se questa sigla da antiquariato sarà destinata a durare”.
Ma, se Libero spinge il Cavaliere a farsi da parte, Il Giornale non lo abbandona di sicuro. Il quotidiano di famiglia diretto da Alessandro Sallusti, compagno di Daniela Sentanchè, sottolinea che “chi pensava alle sue dimissioni rimarrà deluso. Berlusconi non si fa da parte e non la dà vinta a quelle toghe che per vent’anni hanno cercato di farlo fuori. Resta in campo e ora tocca a Napolitano decidere sulla grazia”. L’articolo che apre la prima pagina, firmato da Adalberto Signore, assicura che “il Cavaliere non sembra più timoroso come nei giorni scorsi e ha una risposta anche per chi gli obietta che il rischio è che non ci sia una via d’uscita”. E lo descrive “sereno” e “disteso”, chiarendo che “resterà di certo al centro del campo da gioco”.
A smentire il quotidiano di Belpietro è intervenuto anche lo stesso Berlusconi. ”Farò sino all’ultimo l’interesse del Paese e degli italiani”, ha detto ieri sera in viva voce al cellulare rivolgendosi agli attivisti del Pdl impegnati nella raccolta di firme al gazebo di Bellaria, sulla riviera riminese. E ancora: “Andate avanti con coraggio, io resisto. Non vi farò fare assolutamente brutte figure. Prepariamoci al meglio”. E’ stato il coordinatore regionale Pdl della Lombardia, Mario Mantovani, a ricevere la telefonata dell’ex premier mentre si avvicinava al gazebo. A quel punto ha voluto mettere in viva voce Berlusconi, che è stato accolto da un lungo applauso.