Nel piccolo comune cilentano, per il quarto anno consecutivo, la sagra agostana dedicata al legume presidio Slow Food: tre serate di fine estate condite con musica popolare e ricette tradizionali
Due file di case ai lati di una strada unica che danno al paese la caratteristica forma allungata, Cicerale è un piccolo borgo di milleduecento abitanti in provincia di Salerno. Da quattro anni a questa parte, passato qualche giorno dal Ferragosto si anima con la “Festa dei Ceci”: prodotto tipico del centro cilentano della valle del fiume Alento, il cece di Cicerale (il nome deriva dal latino e vuol dire “terra che nutre i ceci”) da luglio 2012 è anche presidio Slow Food. Dal 2009 l’associazione “Ciceralit” riunisce i produttori di ceci di Cicerale, che sono tenuti a rispettare un disciplinare di produzione: in commercio i ceci del territorio si trovano etichettati con lo stemma dell’associazione e con quello del Comune.
Da mercoledì 21 e fino a venerdì 23 agosto sono previste tre serate all’insegna delle ricette tradizionali, soprattutto a base del pregiato legume, con il piacevole sottofondo della musica popolare. Immancabili, come in ogni sagra che si rispetti, le mostre di pittura e gli appuntamenti con la cultura e il folklore, per scoprire i mestieri di una volta e la storia del borgo attraverso racconti, proverbi e versi dei cantastorie. Nei vicoli del borgo oltre a degustare assaggi di piatti tipici si potrà ballare al ritmo di brani tradizionali intonati e suonati da musicisti itineranti.
Piatto forte della festa sono le “Lagane”, una gustosa pasta e ceci: quelli di Cicerale sono piuttosto piccoli e più scuri rispetto alla norma, durante la cottura aumentano notevolmente di volume. Vengono messi a bagno per una notte intera, poi lessati con sedano, cipolla e alloro e infine conditi con olio d’oliva e sale. La pasta si fa rigorosamente a mano, tagliatelle irregolari ottenute semplicemente dall’impasto di farina, acqua e un pizzico di sale. L’ottima zuppa si arricchisce con l’aggiunta di un soffritto preparato a parte con olio, aglio, pomodori e peperoncino. Pare che dia il meglio di sé se lasciata riposare qualche minuto prima di gustarla. Gli allestitori che serviranno questa e altre pietanze e prodotti della gastronomia cilentana saranno vestiti con abiti d’epoca. Fra un assaggio e l’altro, inoltre, si potrà tentare la fortuna partecipando alla “lotteria del cece d’oro”.