Il ministro Carrozza ha firmato il decreto che porterà alla specializzazione di 6.398 nuovi insegnanti di sostegno. "Passo importante per colmare un grave buco", commenta il Ciis. Dopo il Tfa, dunque, prosegue il progetto di riforma del percorso di formazione per i docenti. E per domani annunciata l'informativa per l’immissione in ruolo per il prossimo anno scolastico
Dopo il Tirocinio Formativo Attivo, la specializzazione sul sostegno. Il Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha firmato il decreto ministeriale 706/13 con cui autorizza l’attivazione di corsi per la creazione di 6.398 nuovi insegnanti di sostegno didattico agli alunni con disabilità.
Prosegue, dunque, il progetto del Ministero di ridisegnare il percorso di formazione per i docenti italiani. In passato, le specializzazioni al sostegno per la scuola primaria e dell’infanzia venivano assegnate da corsi aggiuntivi alla laurea quadriennale della facoltà di Scienze della Formazione (che andranno adesso a esaurimento, fino ad essere dismessi); mentre per la scuola secondaria si era fermi ai corsi delle vecchie Ssis (le Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario), chiuse nel 2009. Da allora, un ‘buco‘ di quasi quattro anni, come successo del resto anche per le abilitazioni all’insegnamento, ripartite nel 2012 con l’istituzione del Tfa. Ad inizio agosto il ministro Carrozza aveva annunciato la prossima attivazione di un secondo ciclo di Tirocinio da 29mila posti. Adesso un ulteriore tassello si aggiunge al nuovo percorso.
“E’ un passo molto importante – commenta Evelina Chiocca, membro del Coordinamento Italiano Insegnanti Sostegno (Ciis) -, c’era un vuoto da colmare e finalmente il Ministero ha fornito una risposta. La scuola italiana ha bisogno di personale specializzato“. Il Ciis, però, sottolinea anche come il provvedimento non esaurisca completamente la questione: “Secondo noi la disabilità dovrebbe far parte della formazione di base di tutti gli insegnanti. Se vogliamo realizzare una vera integrazione è necessario che, oltre al lavoro svolto dai docenti specializzati, tutto il personale sia in grado di far compiere un percorso collettivo ad una classe che ha al suo interno una persona disabile”.
I nuovi corsi, comunque, rappresentano una svolta significativa. Saranno – come detto – a numero chiuso e riservati ai soli laureati in possesso di titolo di abilitazione già conseguito. Per l’accesso sono previste tre prove preselettive: un test preliminare, uno scritto e un orale, ai cui punteggi si andrà ad affiancare una graduatoria per titoli (fino a un massimo di 10 punti). Gli oltre 6mila posti messi a bando sono ripartiti in 1.285 per la scuola dell’infanzia, 1.826 per la scuola primaria, 1.753 per la scuola secondaria di primo grado e 1.534 per la scuola secondaria di secondo grado. Le prove saranno bandite nei prossimi mesi dalle singole università, con ripartizione territoriale non completamente omogenea: spicca, ad esempio, l’assenza assoluta della Basilicata, della Valle d’Aosta per la scuola d’infanzia e primaria, di Liguria e Trentino Alto-Adige per la scuola secondaria di secondo grado; e, ancora, i 250 posti riservati alla Calabria per la scuola primaria, a fronte dei soli 20 del Piemonte.
Facile ipotizzare che il corso possa interessare da vicino gli abilitati dal primo Tfa, rimasti esclusi dal concorsone e anche dalla graduatorie per cattedre e supplenze: in caso di superamento delle prove d’accesso, la specializzazione sul sostegno rappresenterebbe quantomeno una valvola di sfogo per gli oltre 11mila nuovi docenti appena creati. Anche perché nella graduatoria per titoli dell’ultimo concorso la specializzazione veniva valutata 1,50 punti.
I nuovi insegnanti di sostegno, comunque, si specializzeranno ovviamente solo nel 2014, e pertanto non saranno reclutabili a settembre. Adesso sul tavolo del ministero resta la questione più scottante: la formazione degli organici per l’anno scolastico 2013/2014, a poche settimane dall’inizio della scuola. Proprio oggi Carrozza ha annunciato che “domani verrà data l’informativa per l’immissione in ruolo dei docenti”.
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