Mohamed Badie e Youssef Talaat, portavoce delle formazioni che sostengono il presidente deposto Mohamed Morsi, sono stati arrestati nella notte. Nominato Mahmud Ezzat al vertice della Confraternita. Colpito per errore Tamer Abdel Raouf, capo dell'ufficio del giornale filogovernativo
Cambio al vertice dei Fratelli Musulmani. La guida suprema, Mohamed Badie, è stata arrestata al Cairo nella notte. Nel blitz è finito in manette anche Youssef Talaat, portavoce dell’Alleanza nazionale per la difesa della legittimità, raggruppamento delle formazioni che sostengono il presidente deposto Mohamed Morsi. Badie è stato portato nel carcere Torah, lo stesso dove si trova l’ex rais Hosni Mubarak, che potrebbe essere liberato già oggi, dopo l’ordine di scarcerazione della giustizia egiziana. I Fratelli musulmani hanno nominato Mahmud Ezzat guida provvisoria della Confraternita. Detto “la volpe della Confraternita”, è stato arrestato più volte in passato per adesione a una formazione illegale ai tempi di Mubarak. Nato nel 1944 e padre di 5 figli, è stato responsabile dei ‘servizi segreti’ della formazione.
Nell’ultimo giorno di scontri, l’ultima vittima del caos egiziano è un giornalista del quotidiano filo-governativo Al-Ahram. Le forze di sicurezza, riferisce una fonte, hanno ucciso per errore Tamer Abdel Raouf, il capo dell’ufficio di al-Ahram della provincia di Buhayra, mentre il collega di un altro giornale sempre vicino al Cairo, Al Gomhuriya, è rimasto ferito. I soldati hanno aperto il fuoco contro un auto dopo il coprifuoco (in vigore dalle 19 alle 6 ma da cui i giornalisti sono esclusi) che secondo la loro versione stava scappando da un posto di blocco. L’auto a bordo della quale si trovavano i due ha fatto inversione davanti ad un posto di blocco nella città di Damanhour nel delta del Nilo.
L’arresto di Badie, 70 anni, è avvenuto in un appartamento nei pressi della piazza Rabaa al-Adawiya, teatro delle manifestazioni pro-Morsi, molte delle quali sono state represse nel sangue. Contro la guida della Fratellanza era stato spiccato un mandato d’arresto per incitazione alla violenza contro le forze di sicurezza e le istituzioni dello stato. Il 25 luglio aveva definito la destituzione di Morsi da parte dei militari come “un atto più grave della distruzione della Kaaba (il luogo più sacro per l’Islam, alla Mecca, ndr), pietra per pietra”. Badia “è solo uno dei membri della Fratellanza musulmana, la confraternita che è nel cuore di tutti gli egiziani che rifiutano il golpe militare”, ha commentato uno dei portavoce della Fratellanza, Ahmed Aref. Solo qualche giorno fa, la guida della Confraternita aveva esortato i confratelli a “resistere fino alla vittoria”. Uno dei figli di Badie, il 38enne Ammar, era stato ucciso tre giorni fa nel corso degli scontri, nei quali sono morti complessivamente quasi 900 persone.