Piacere quotidiano

Milano, esperimento nelle mense scolastiche: piatti vegan nei menù

Il progetto coinvolgerà 80mila studenti il prossimo 1° ottobre, primo giorno della "Vegetarian week". Se gradiranno i piatti privi di proteine di origine animale, l'iniziativa verrà replicata in altre date. Non solo: il 27 novembre sarà la volta della cucina mediorientale, con crema di ceci e falafel al posto del maiale. Poi ci sarà un pranzo “gluten free” per i celiaci. A seguire, due giornate con specialità siciliane e greche

La pausa pranzo dei bambini senza carne, pesce, latte e uova. È il menu vegano pronto per essere servito nelle mense a 80mila studenti milanesi. L’iniziativa è di Milano ristorazione, la società che serve 199 scuole materne, 144 elementari e 70 medie della città. Una proposta senza l’impiego di materie prime di origine animale elaborata con la consulenza dello chef vegetariano Pietro Leemann.

Non che a bambini ed adolescenti siano tolti del tutto piatti a base di carne. Si tratta infatti di un’iniziativa sperimentale che rientra nel programma di educazione alimentare per le scuole (dopo i menu etnici proposti l’anno scorso). Il cibo “cruelty free” – come anticipato da La Repubblica – è in programma per il 1° ottobre, primo giorno della “Vegetarian week”. «E se verrà gradita, faremo altre date con quel tipo di piatti, in modo da far conoscere diverse pietanze gustose anche senza la presenza di proteine di origine animale», spiega Gabriella Iacono, presidente di Milano Ristorazione.

Un primo assaggio? Ecco il menu vegano del primo ottobre: si inizia con un piatto a base di grano saraceno condito con crema di zucca e zucchine, per proseguire con un’insalatina di tofu (l’alternativa al formaggio) accompagnata con salsa di soia. E per dessert, muffin alla carota. Scommettiamo che i bambini gradiranno e che per un giorno non sentiranno la mancanza del solito hamburger.

E non è finita qui: il 27 novembre è la volta della cucina mediorientale, con crema di ceci e falafel al posto del maiale. Poi ci sarà un pranzo “gluten free”, simile a quello che mangiano i celiaci. E, a seguire, due giornate con specialità siciliane e greche. L’integrazione si fa anche a tavola.

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