Il senatore pugliese assicura che il Partito democratico voterà compatto e sulla possibilità che qualcuno tradisca: "Impossibile, paradossale che si debba scegliere tra la tenuta del quadro politico e il rispetto della legalità". Sul Pdl: "Pensino al dopo-Silvio senza mettere il Paese davanti a un ricatto"
Senatore Latorre, sulla decadenza di Berlusconi il Pd voterà davvero compatto come va dicendo?
Sì. Non ho dubbi. È paradossale che si debba scegliere tra la tenuta del quadro politico e il rispetto della legalità: un dilemma inaccettabile.
Casson però ha ammesso il timore che ci possano essere “franchi traditori”. Non lo condivide?
Non so in base a quali elementi Felice dica queste cose. Sono timori privi di fondamento.
Diciamo che in genere, nel Pd, i timori peggiori si rivelano fondati. Pensi alla vicenda dell’elezione del presidente della Repubblica e ai 101 franchi tiratori che affossarono Prodi. Si dice che proprio lei sia stato uno di quelli.
La famosa carica dei 101… Me l’hanno chiesto pubblicamente e ho risposto che io ho votato secondo le indicazioni del partito.
Nessuno di quelli che non ha votato Prodi lo ammetterà mai.
Appunto. Ma comunque si tratta di questione completamente diversa. Lì c’è stato un dissenso politico manifestato in modo sbagliato. Qui si sta discutendo di legalità e rispetto della legge. Come ha detto Cacciari a Repubblica, votare in maniera diversa sarebbe emettere una sentenza definitiva per il Pd. Mi augurerei che anche il Pdl votasse compatto sull’attuazione di un provvedimento legislativo normato da una legge. Si può discutere di tutto, ma se venisse meno il principio del rispetto della legge sarebbero tutti legittimati a non rispettarla.
Però il Pdl sta facendo una campagna che va in tutt’altra direzione.
Sono esterrefatto. Lo trovo francamente incomprensibile. Capisco che il Pdl si debba stringere intorno al suo leader, ma da qui a mettere il paese di fronte a un ricatto ce ne passa.
A questo punto se la prendono con la legge Severino, dicono che non è costituzionale. Rilievi infondati?
È paradossale, visto che si tratta di una legge votata dal Pdl e condivisa, anche con una certa enfasi. Oggi si scoprono elementi presunti di incostituzionalità solo perché si può applicare contro Berlusconi.
Forse prima non se n’erano accorti.
E quindi la valutazione di una legge passa per quale impatto può avere rispetto a Berlusconi?
Questa, mi scusi, non sarebbe una notizia.
Capisco il problema politico che ha il Pdl. È chiaro che si è conclusa una stagione politica: una forza così impiantata sul suo leader non riesce a immaginare un’altra storia.
Insomma, lei come uomo dell’inciucio non vede il pericolo per questo stesso inciucio?
Che io sia uomo dell’inciucio è una tesi molto cara al Fatto e ad alcuni ambienti. Non mi riconosco nella definizione, ma prendo atto. Si tratta di un giudizio politico infondato, che però non mi ha mai tolto il sonno. Io, semplicemente, ho sempre ritenuto che si dovesse prendere atto che una parte rilevante del paese si riconosceva nel programma politico del centrodestra, senza criminalizzarla, ma semmai conquistarla. E senza affidare alla magistratura la soluzione di problemi politici. Ma non ho mai messo in discussione il rispetto della legalità.
Allora, mi sta dicendo che il Pdl deve fare un passo indietro nel nome dell’inciucio?
Il Pdl deve fare un passo avanti e prendere atto che una stagione politica si è conclusa. L’idea che si possa preservare questo soggetto politico, venendo meno al rispetto della legalità, è miope e politicamente sbagliato. Si deve ragionare su come si esce dalla crisi del berlusconismo non su come si resta prigionieri del berlusconismo.
Quindi farebbe un appello al Pdl e al suo amico Quagliariello che parla di plotone di esecuzione della Costituzione?
Credo che Gaetano, persona che notoriamente stimo, al di là delle sue dichiarazioni pubbliche stia cercando di far ragionare il Pdl, insieme ad altri come lui. L’ auspicio è che abbia la meglio chi ragiona e fa ragionare.
Adesso il Pdl chiede più tempo per esaminare la legge. D’accordo?
È una discussione priva di senso. La Giunta deve fare al più presto il suo dovere. Non si può rinviare in base a calcoli politici.
E il giorno dopo cade il governo?
Quello che accade dopo dipende dal Pdl. È chiaro che se si attesta su un aut aut, il governo è seriamente in pericolo.
da il Fatto Quotidiano del 22/08/2013