La distanza fra Siligo, in Sardegna, e Londra “non è solo una questione di chilometri, aerei, treni, metropolitane. Ma è una costante e un po’ schizofrenica sensazione di vivere a cavallo del tempo, fra passato e presente. Non perché la Sardegna viva nel passato, non voglio dire questo. Ma perché è la Sardegna del passato quella che io ho assorbito, ascoltato, imparato. E che cerco di trasferire nel mio lavoro quotidiano”. Antonello Tedde, giovane stilista sardo trapiantato nella capitale britannica, è entrato nel mondo della moda dopo aver studiato tutt’altro. “Mi sono laureato a Sassari in scienze politiche”, spiega. Ma c’era qualcosa che lo spingeva verso il folklore, la tradizione, le origini.

Un cervello in fuga, quindi, con un costante terremoto interiore, fino a quando non ha trovato la sua strada. Così, arrivato a Londra nel 1995, passa la “dura” selezione per il London College of Fashion. E da lì la sua vita cambia, portandolo a diventare uno stilista di borse e oggetti. Al quale non manca l’Italia, anche se al suo Paese è molto legato. “Ci torno spesso per lavoro, soprattutto in Sardegna, e con gli anni ho imparato ad amarla sempre più. Il distacco dalla tua terra aiuta a rivivere l’identità. È stato un fattore fondamentale, un punto di forza nel mio lavoro per emergere nel mercato internazionale. Ho scoperto che nell’uso degli elementi arcaici della nostra cultura si nascondono profonde novità”.

Ecco, allora, un expat che dice “la mia vita ora è qui a Londra”, ma che mantiene, come spesso capita ai sardi, un legame forte con le sue pietre, la sua terra e il suo mare. “La mia è una famiglia di pastori – aggiunge Tedde – e dunque conosco bene gli oggetti della quotidianità sarda: le bisacce, i tappeti, gli arazzi, gli asciugamani. E da mia madre e mia nonna ho imparato l’arte del ricamo e del cucito, ma in modo particolare sono stato attratto dai disegni e dai motivi che decorano i tessuti. Quindi, con la mia quotidianità sarda e la mia passione per i tessuti e i ricami dentro la valigia, mi sono trasferito a Londra quasi vent’anni fa. Un melting pot di razze, colori, stimoli, occasioni, una scelta azzeccata”.

Al London College of Fashion, Tedde si laurea con una tesi su “Strategie di internazionalizzazione delle imprese tessili e di abbigliamento italiane” e accede grazie a una borsa di studio del dipartimento di Educazione del governo inglese. “Selezione durissima, formazione eccellente. Quindi, ho iniziato il vero apprendistato sul campo: ho collaborato e lavorato con Prada, Bella Freud, Paul Smith, Mulberry, Fendi”. Alla fine, si mette in proprio e ha in mente due cose: “Le tessitrici locali di Siligo e le donne della mia famiglia e del mio paese, prima fra tutte la cantante Maria Carta”. Mercato globale, quindi, “e tradizione sarda, unica e assolutamente identificabile”. Con un sogno. “Tornare, un giorno, chi lo sa, in Italia, in Sardegna. Prima però vorrei girare un po’ per l’Europa e per il mondo. Sento che ho ancora molto da dare”.

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