Nel venerdì di preghiera anche gli islamici italiani condannano le violenze della giunta militare in Egitto che ha deposto il governo eletto del presidente Morsi. “I governi occidentali la finiscano di appoggiare i governi militari nei paesi arabi e vedrete che anche noi resteremo più volentieri nei nostri Paesi invece di emigrare a causa della povertà che questi governi creano”, è la provocazione che lancia Ammar, algerino. È lui a dirigere la preghiera nel centro di via Spadolini, con un centinaio di fedeli provenienti da ogni parte del mondo islamico. Tutti condannano i massacri compiuti dai soldati: “Un musulmano non può uccidere un altro musulmano, e poi i poliziotti e i militari dovrebbero difendere i civili non ucciderli”. E mentre preparano il loro sit in di domenica a Lugo, i fedeli chiedono che il voto dei popoli arabi venga rispettato: “Basta trattarci come bambini, sappiamo decidere da soli” di David Marceddu

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Russia, “senzatetto da spostare nelle campagne”. Le ong: “Vergogna”

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