Napolitano, Letta, Epifani hanno ribadito che il ricatto (o “l’agibilità” o cade il governo) è irricevibile. Dichiarazioni che vanno prese alla lettera in tutta la loro impegnativa solennità, perché il mero sospetto che alle parole non seguano comportamenti coerenti suonerebbe offesa nei loro confronti. Deve essere perciò chiaro che l’inizio del golpe bianco sarebbe segnato da qualsiasi rinvio che la Giunta del Senato concedesse il 9 settembre. Ogni giorno e anzi ogni ora di dilazione costituirebbe un bacio della pantofola alla protervia eversiva del Delinquente. Ogni minuto sottratto alla legalità repubblicana una complicità golpista. Oltretutto, lo sfregio andrebbe ripetuto per ogni prossimo processo berlusconiano con eventuale condanna: un salvacondotto tombale di impunità ad personam, un golpe bianco permanente.
Intanto una scheggia di golpe, che Napolitano, Letta ed Epifani passano sotto silenzio, è già la mancata tutela nei confronti del giudice Esposito da parte del Csm. Quanto alla minaccia di far cadere il governo, si accomodino: è una sciabola di cartapesta, solo che Napolitano, Letta ed Epifani non tradiscano la parola data. Ci sono altre due maggioranze possibili, infatti: un bel governo senza ministri di partito, presieduto da Rodotà o Zagrebelsky, o un brutto governo Letta-bis con qualche decina di sbandati del berlusconismo pronti a riciclarsi. Al ricatto di Berlusconi e manutengoli può dare ascolto solo chi è ricattabile.
Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2013