Dopo il trasferimento all'estero della Firem di Modena all'insaputa dei lavoratori, arriva una seconda segnalazione in Emilia Romagna. La denuncia è arrivata dai sindacati. Secondo la nota congiunta, nella notte del 23 agosto l'amministratore, il responsabile europeo della produzione e un terzo dirigente svedese della multinazionale hanno cercato di caricare i generatori degli stabilimenti e sono stati fermati dai lavoratori e le forze dell'ordine
Gli operai sono in vacanza, i proprietari trasferiscono la fabbrica all’estero. Dopo il caso della Firem di Formigine, l’azienda produttrice di resistenze elettriche che ha portato merci e macchinari in Polonia durante la chiusura per ferie, arriva la seconda segnalazione da uno stabilimento di Forlì. A segnalarlo, in una nota congiunta, sono la Fim-Cisl, la Fiom-Cgil e la Uilm-Uil del territorio, secondo cui “nel cuore della notte i dirigenti della Dometic“, avrebbero provato a “svuotare la fabbrica, fermati solo grazie all’intervento dei lavoratori e delle forze dell’ordine”.
Nel dettaglio, spiegano i sindacati forlivesi, la notte di venerdì 23 agosto “poco dopo le 3, Marco Grimandi, amministratore della Dometic Italy insieme a Hakan Ekberg, responsabile europeo della produzione per il Gruppo Dometic e un terzo dirigente svedese della multinazionale, accompagnati da una decina di persone sconosciute, e sicuramente non dipendenti della Dometic Italy, hanno cercato di caricare i generatori presenti nei magazzini degli stabilimenti di Via Virgilio e Via Zignola”.
In base a quanti riferito dalle organizzazioni sindacali, “i lavoratori” dello stabilimento che produce condizionatori per camper, “immediatamente accorsi davanti ai cancelli hanno chiamato le forze dell’ordine. All’arrivo dei Carabinieri la situazione, paradossale nella sua gravità – scrivono nella nota – era quella di dirigenti di una multinazionale svedese che, comportandosi come ladri nel cuore della notte, cercavano di svuotare i magazzini. Tra l’altro sembrerebbe anche che diverse delle persone che accompagnavano i dirigenti fossero prive di documenti di identità”.
Una cosa simile, proseguonoFim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, “si era già verificata alle 6 del mattino del 14 Agosto, quando gli stessi tre dirigenti avevano provato a caricare e spedire prodotti e componenti presenti nei magazzini degli stabilimenti forlivesi dell’azienda, chiusa per ferie, ed erano stati fermati solo grazie alla presenza e all’intervento tempestivo dei lavoratori”.
Pertanto, attaccano le organizzazioni sindacali, “riteniamo, che vada immediatamente fatta piena luce su quanto avvenuto: anzitutto perché tutti i lavoratori della Dometic Italy, in tutti i tre siti di Forlì, sono in ferie e quindi non ci risulta possibile che siano state emesse le regolari documentazioni necessarie per effettuare spedizioni e trasporto di materiale; inoltre risulta necessario chiarire l’identità e l’idoneità dei soggetti presenti in azienda a effettuare operazioni di carico e scarico. I lavoratori della Dometic presenti questa notte, assistiti dal sindacato dei metalmeccanici – continua la nota – hanno quindi deciso di denunciare ai carabinieri quanto successo anche al fine di vedere effettuate tutte le indagini necessarie a capire se e quali illeciti sono stati commessi”.
A giudizio dei sindacati, ancora, “il comportamento della Dometic appare ancora più grave dal momento che in data 2 agosto è stato firmato dallo stesso amministratore Marco Grimandi, insieme a Confindustria, un accordo con Fim, Fiom, Uilm e la Rsu che, oltre a congelare i tempi della procedura di mobilità, impegnava le parti a non mettere in atto iniziative unilaterali fino all’incontro già fissato il 5 settembre prossimo: riteniamo, a questo punto, che l’incontro del 5 settembre vada tenuto in una sede istituzionale”. In modo da “evitare il ripetersi di situazioni come quella di questa notte – chiosano i sindacati – sarà allestito un presidio permanente davanti ai cancelli di via Virgilio e Via Zignola”.