Se il governo cade, al voto con il Porcellum. Oppure no. A pochi giorni dal post di Beppe Grillo sul blog in cui si invocano le elezioni anticipate e le dimissioni di Napolitano, la discussione dentro il Movimento 5 Stelle è aperta. Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sulla sua pagina Facebook scrive: ”Abolire l’attuale legge elettorale anticostituzionale e antidemocratica, è una priorità assoluta. Vista anche la non definita durata del governo. Lo esigo come amministratore e come cittadino. La possibilità di avere un governo stabile, a maggior ragione in un momento come questo, è fondamentale. Per effettuare le riforme di cui necessita il paese, serve un governo forte, stabile e coeso”. Da primo cittadino Pizzarotti, dice di essere preoccupato per i continui tagli alla pubblica amministrazione: “Non possiamo permetterci un esecutivo in balia di un solo uomo che più di una volta ha dimostrato di non guardare al bene del paese ma al suo. Gli enti locali saranno soggetti ancora a tagli. I comuni erogano servizi essenziali, i tanti ministeri e servizi statali no. Che inizino a tagliare da lì”. E su Berlusconi dice: “Per un uomo solo i partiti tornano a discutere di amnistia, cancellando in un colpo solo tutti i veri problemi del Paese. Cambiamo l’Italia”.
Le parole di Pizzarotti arrivano in una pausa estiva movimentata, dove tante sono le ipotesi in caso di caduta del governo. “La soluzione è un governo della società civile e scelto dalla rete per realizzare cinque punti del nostro programma”, sostengono alcuni dei senatori del Movimento 5 Stelle. Così Francesco Campanella: “Non possiamo sprecare quest’opportunità. Saremmo dei pazzi. Dobbiamo fare qualcosa di concreto”. Della stessa opinione il senatore Lorenzo Battista, che in un’intervista a il Messaggero ha dichiarato: “Andare a votare col Porcellum è una cosa che va contro tutto quello che abbiamo sempre detto in campagna elettorale. Spero che quella di Beppe sia una provocazione”, altrimenti “sarebbe follia allo stato puro. E un danno enorme per il Paese. Non c’è nessuna certezza sull’esito. Uno dei compiti che abbiamo è mettere mano al sistema elettorale. Il presidente Napolitano non scioglierà mai le Camere se prima non si cambierà la legge”. “C’è una nostra proposta per reintrodurre le preferenze. Piuttosto che tornare al voto con il Porcellum, l’M5S è disposto a mettersi intorno a un tavolo e a discutere una nuova legge elettorale”.
Posizioni non condivise da tutti, soprattutto dopo le parole del leader del Movimento 5 Stelle che ha ribadito l’importanza di andare alle urne senza compromessi con gli altri partiti: “Noi vogliamo cambiare il Porcellum”, ha dichiarato il capogruppo alla Camera Riccardo Nuti, “ma non vogliamo farlo ora per non farci fregare dagli altri partiti. Si va alle elezioni con questa legge elettorale e noi, a differenza di questo governo, mettiamo la riforma della legge elettorale al primo posto del nostro programma”. E ha concluso: “Non c’è alcun problema da risolvere con i dissidenti. Chi capisce che è necessario andare al voto ora ok, chi non lo capisce va bene lo stesso. Ne prendiamo atto”.
A commentare la posizione di Grillo in materia anche il deputato del Partito democratico Pippo Civati: “Non è un caso se anche lui è stato contagiato dal Porcellum, che non è un sistema elettorale ma un virus. Quando entrano in parlamento tutti propongono di cambiarlo, poi quando si sta per uscire nessuno lo vuole cambiare più. Grillo di fatto così può gestire in modo molto verticistico il gruppo parlamentare. Di fatto è un sistema elettorale che consente al capo di gestire le cose con molta più serenità. Mi sorprende e non mi sorprende. Facendo così ci costringe, tra l’altro, a discutere con Brunetta per un’altra settimana”.