A Caorso un gruppo di sostenitori di sostenitori di Forza Italia si è riunito proprio nelle ore in cui si svolgeva l’incontro di Arcore tra i cosiddetti falchi e le colombe sul destino dell’ex premier dopo la condanna definitiva. I consigli al leader dei fedelissimi, non più giovanissimi, sono diversi: “Non chieda la grazia, lederebbe la sua immagine”. C’è chi non esclude che il Cavaliere possa continuare a comandare anche, eventualmente, dai domiciliari
“Silvio Berlusconi deve continuare, anche dagli arresti domiciliari. E il governo non deve andare a casa”. Importa poco o nulla ai militanti della nuova Forza Italia, che si sono ritrovati a pochi chilometri da Arcore, cioè nella frazione di Fossadello di Caorso (Piacenza), che la sentenza arrivata in terzo grado possa essere eseguita. Ma stranamente non credono neppure che l’esecutivo, guidato da Enrico Letta, sia messo a rischio dal futuro personale del loro leader. In buona sostanza, senza essere stati avvisati da nessuno – vista la contemporaneità degli eventi – si sono espressi in linea con quanto affermato da Angelino Alfano appena uscito dal vertice: “Tutti uniti con Berlusconi, la decadenza è inaccettabile”.
In provincia di Piacenza, all’agriturismo Boschi Celati nella Frazione di Fossadello, si è tenuto un incontro organizzato dal sindaco Fabio Callori, al quale ha partecipato anche l’onorevole Elio Massimo Palmizio ma soprattutto Luigi Villani, l’ex capogruppo regionale del Pdl, che ha lasciato da un paio di mesi gli arresti domiciliari dopo che venne arrestato con le accuse di peculato e corruzione nell’ambito dell’inchiesta Public Money a Parma.
Qui, in assenza dei vertici del Pdl locale e al cospetto di una cinquantina di militanti, era attesa una chiamata da parte di Silvio Berlusconi in persona, per questo il ritrovo propedeutico al ritorno al vecchio-nuovo partito era, dopo Arcore, uno dei più attesi. Niente da fare, troppo delicato il momento e l’impianto audio, allestito per l’occasione è rimasto inutilizzato.
E’ comunque stata l’occasione per tastare il polso del suo popolo, pochino quello arrivato sulle sponde del fiume Po, ma comunque indicativo del sentire della gente. “Silvio non deve mollare – dice sicura la signora Pinetta, farmacista nella zona – secondo me deve continuare, abbiamo bisogno di una persona che faccia. Ma deve continuare anche il governo. Non baratterei la caduta di Berlusconi con quella del governo”. Dello stesso avviso anche Gianni, imprenditore e dal ’96 iscritto a Forza Italia: “Deve lottare per far cambiare la sentenza, anche in altre sedi. Ma senza chiedere la grazia, se no potrebbe ledere la sua immagine. Lui comunque potrebbe essere la guida anche dai servizi sociali o dagli arresti domiciliari” e poi aggiunge: “Guardate Grillo, che è stato condannato eppure i suoi messaggi li manda comunque”. Sicuro, anche lui, che il governo “non dovrebbe cadere”.
A Silvio Berlusconi il suo popolo perdona tutto, perché “mi ha conquistato con la sua forza e il suo un carisma. Quando lo sento in tv mi trasmette un entusiasmo incredibile. Nessuno è come lui” premette la fiosioterapista e assessore al Bilancio di Caorso Marina Barbieri, che poi ammette di pensare che la “giustizia non è giusta. Ora viene utilizzata per abbattere i nemici politici. Se ha sbagliato è giusto che paghi ma non la considero neanche come ipotesi. Così non penso né ad una amnistia né ad un indulto, perché si potrebbe anche solo presumere che sia colpevole. Non mi fido tanto della giustizia in generale”.
Lo spirito del ’94 non tutti lo sentono, però ci sperano: “Sì, perché allora non avevamo esperienza. Ora potrà dare buoni risultati sia dal punto di vista dei voti che dei risultati – dice entusiasta Luigi, vigile urbano ora in pensione, che poi si sbilancia anche sul futuro del Cavaliere e del governo: “Se dovesse decadere Berlusconi non vedo perché debba andare a casa Letta. Però la sentenza va applicata. Con questo non dico che deve andare in galera, semplicemente è possibile trovare altre strade per salvarlo. Comunque penso possa fare il leader anche senza essere amnistiato o indultato. Anche dai domiciliari. Sono le idee che contano”.
Molti gli amministratori o ex in platea, che hanno le idee chiare sulla nuova Forza Italia: “Non possiamo abbatterci. Senza di lui tornano i comunisti. E tutto è meglio piuttosto di loro” afferma l’ex assessore del Comune di Vigolzone, Salvatore Mancuso, “perché quando qualcuno di noi ha bisogno non lo aiuta nessuno, quando hanno bisogno quelli della sinistra si fanno in quattro”. Francesco Marcotti, ex sindaco di Castelvetro però ammette che oggi potrebbe essere il momento di guardare oltre: “Dovremo fare in modo che qualcuno, prima o poi, lo possa sostituire. Non baratterei comunque la decadenza di Berlusconi con la caduta del governo, ne abbiamo bisogno per i tanti problemi della gente”. Concorde con lui Mario, ex amministratore e ora libero professionista: “Più che nostalgia, c’è voglia di rinnovamento. C’è però bisogno di facce nuove, di un cambiamento e di una politica che non segua una persona sola ma che dialoghi con tutti e porti risultati. Secondo me Berlusconi deve fare un passo indietro”.