Andrea Zanoni ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea dove punta il dito contro la movimentazione di migliaia di volatili vivi utilizzati come richiami
Per difendersi dall’aviaria sospendiamo la caccia in Emilia Romagna. E’ l’eurodeputato Idv, Andrea Zanoni, ad intervenire sul suo sito web dopo i casi d’influenza tra volatili che hanno colpito alcuni allevamenti del bolognese e ferrarese nei giorni scorsi, rendendo pubblica l’interrogazione presentata alla Commissione Europea. “La movimentazione”, scrive, “nell’area colpita dal virus, di migliaia di uccelli vivi utilizzati come richiami nella caccia e di uccelli selvatici morti abbattuti nella caccia”, spiega il deputato eletto nella circoscrizione Friuli-Veneto-Emilia Romagna, “non è compatibile con le misure di prevenzione e salvaguardia previste dalle normative comunitarie. La Commissione faccia sospendere in via cautelativa la caccia”.
L’apertura della stagione venatoria è vicina e Zanoni si dice molto preoccupato per le conseguenze che la circolazione di migliaia di uccelli potrebbe avere sulla diffusione del virus. “Verranno movimentate tra l’Emilia Romagna, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e la Toscana migliaia di anatre ed altri uccelli utilizzati come richiami vivi nella caccia e centinaia di migliaia di anatre selvatiche verranno abbattute – ha spiegato – La Commissione ritiene la circolazione, nell’area colpita dal virus, di migliaia di uccelli vivi utilizzati come richiami nella caccia, di uccelli selvatici morti abbattuti nella caccia, di uccelli destinati alle fiere ornitologiche compatibile con le misure di prevenzione e salvaguardia previste dalle normative comunitarie? Come misura preventiva e cautelativa, l’Europa chieda la sospensione di ogni attività di caccia agli uccelli migratori e ogni fiera degli uccelli nelle regioni interessate dal virus dell’influenza aviaria”.
La richiesta di Zanoni arriva dopo che la Regione Emilia Romagna, in via precauzionale, ha sospeso tutte le fiere di uccelli in programma nei prossimi mesi sul territorio: “Hanno capito che gente ed espositori che vengono da tutte le parti con uccelli e anatre sarebbero stati il miglior modo per diffondere l’epidemia in ogni dove. A rischio non ci sarebbero solo gli animali selvatici e la biodiversità ma la sorte degli uccelli da allevamento e soprattutto la salute di tutti i cittadini. Ora deve essere sospesa anche la caccia, altro veicolo del virus”.
“Vediamo se i cacciatori metteranno davanti ancora una volta la loro cosiddetta “passione” rispetto alla tutela della salute di tutti: a volte mi chiedo se vogliono veramente bene ai loro figli e nipotini”, ha concluso, “ora hanno l’occasione di dimostrare di avere dei valori che non sono solo quelli di sparare ad animali selvatici sempre più in difficoltà a causa della distruzione ambientale da parte dell’uomo e dei cambiamenti climatici. Invito la Regione a pensare seriamente al blocco della stagione venatoria: non c’è interesse che tenga di fronte alla salute umana. Come al solito, altrimenti, saranno i cittadini a pagare”.
Sono tre gli allevamenti dove a metà agosto sono stati rilevati tra polli e tacchini virus sottotipo H7N7: ad Ostellato (Fe) con 128.000 galline ovaiole, Mordano (Bo) con 586.000 galline ovaiole e Portomaggiore (Fe) con 18.000 tacchini. Tutti questi animali sono stati uccisi su disposizione delle autorità: “Il danno causato da questi abbattimenti verrà indennizzato dallo Stato e, quindi, saremo ancora una volta noi cittadini a pagare – ha incalzato Zanoni – Le autorità italiane e locali, in questi anni non sempre hanno adottato tutte le misure necessarie ed utili ad evitare il diffondersi del contagio di questo potenziale pericoloso virus. Anzi, sono state attuate delle ingiustificate, incomprensibili, quanto pericolose deroghe al regime di prevenzione della propagazione del virus per accontentare i cacciatori che si avvalgono di richiami vivi e per permettere le fiere degli uccelli”.