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Golfo Aranci, contro il consigliere Pd antimafia minacce e insulti

Andrea Viola, avvocato, è stato avvicinato mentre faceva jogging. Pochi mesi fa il Tribunale di Tempio Pausania aveva archiviato la querela presentata nei suoi confronti dalla maggioranza di centro destra che lo accusava di infangare l’immagine del paese parlando di criminalità organizzata
Andrea Viola
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Prima le vie legali, adesso aggressioni e intimidazioni. Da quando si è messo in testa di denunciare la mafia e le speculazioni edilizie che minacciano il comune di Golfo Aranci (provincia di Olbia-Tempio), Andrea Viola, avvocato e consigliere Pd nel comune sardo, non vive più una vita tranquilla. “Ormai fare il consigliere comunale di opposizione a Golfo Aranci è diventato sempre più pericoloso” ha scritto nel suo blog su ilfattoquotidiano.it, “il clima nei miei confronti è sempre più pesante”.  

Mercoledì scorso Viola ha denunciato ai carabinieri di essere stato minacciato. Stava facendo jogging da solo, verso la spiaggia di Cala Moresca, quando è stato fermato e aggredito verbalmente da una persona di sua conoscenza. L’uomo lo ha insultato e accusato di “rovinare il paese”. Lo ha provocato, cercando di arrivare alle mani, lo ha invitato a “farsi i cazzi suoi”, minacciando, prima di andare via, che “non sarebbe finita lì”. L’episodio, secondo la ricostruzione di Viola, potrebbe esser nato dalla sua posizione in consiglio comunale circa la realizzazione di un nuovo appalto pubblico.  

In un luogo in cui l’economia locale dipende quasi interamente dall’edilizia, Andrea Viola è il solo a credere che le denunce pubbliche, anche clamorose, facciano il bene di Golfo Aranci. Ma questa sua ostinazione sta allungando, giorno dopo giorno, la lista dei suoi nemici. Solo pochi mesi fa il Tribunale di Tempio Pausania ha archiviato la querela presentata nei suoi confronti dalla maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Fasolino. I consiglieri lo avevano accusato di infangare l’immagine del paese, parlando di mafia, e di essere un “piccolo Saviano sardo”. Ma sono stati smentiti dai giudici: secondo il Tribunale denunciare la mafia è normale attività politica per un consigliere comunale.  

Lo è, a maggior ragione, in comuni come Golfo Aranci in cui diversi appalti pubblici sono effettivamente finiti nelle mani di un imprenditore siciliano, Salvatore Costanza, poi condannato in primo grado a 10 anni di carcere per associazione mafiosa. In un territorio in cui sono state realizzate indagini e sequestri contro la criminalità organizzata, e di cui i pentiti parlano come di luoghi in cui gli affari sono facili “come in Sicilia”. 

A Golfo Aranci Viola è rimasto l’unico consigliere di opposizione. Nel paese, duemila anime a pochi chilometri da Villa Certosa, roccaforte piddiellina che è anche la residenza estiva dell’ex assessore lombardo Domenico Zambetti (accusato a Milano di aver comprato voti dalla ‘ndrangheta), intere famiglie hanno deciso improvvisamente di togliergli il saluto.

Ma lui non molla. Anzi. Al fattoquotidiano.it annuncia che denuncerà la maggioranza comunale per calunnia e danni. Giusto il tempo che il Tribunale torni in piena attività, dopo le vacanze estive.

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