Il Cavaliere dopo le polemiche che hanno seguito il vertice di Arcore, chiede ai suoi di non rilasciare interviste che possano alimentare le polemiche perché: "In questa situazione di difficoltà per il nostro Paese e di confronto tra le forze politiche, il dibattito all'interno del Popolo della Libertà, che nasce come chiaro segnale di democrazia, viene sempre più spesso alimentato, forzato e strumentalizzato dagli organi di stampa"
Discussione falchi e colombe, i proclami di Daniela Santanchè contro il governo e le accuse di “sfasciare il partito”. Le ore che hanno seguito il vertice di Arcore tra Silvio Berlusconi e gli stati generali del Popolo della libertà sono state caratterizzate da botta e risposta dei rappresentanti del partito. Così il Cavaliere è intervenuto per chiedere silenzio: “In questa situazione di difficoltà per il nostro Paese e di confronto tra le forze politiche, il dibattito all’interno del Popolo della Libertà, che nasce come chiaro segnale di democrazia, viene sempre più spesso alimentato, forzato e strumentalizzato dagli organi di stampa”.
Normale discussione piegata a polemiche sterili, secondo Berlusconi che per evitare conseguenze dice: “La passione e l’impegno generoso dei nostri dirigenti e dei nostri militanti, anche negli ultimi giorni vengono riportati e descritti a tinte forti, quasi fossero sintomi di divisione e di contrasto. Perciò, invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna, attorno ai nostri ideali e ai nostri valori, che è sempre stata ed è il tratto distintivo del nostro movimento”.