L'amministrazione offre questa possibilità al colosso finanziario per risolvere le accuse di aver venduto titoli legati ai mutui inadeguati a Fannie Mae e Freddie Mac, società sponsorizzate dal governo. Martin-Artajo accusato di aver nascosto le perdite della 'Balena di Londra' sarà probabilmente estradato dalla Spagna verso gli Stati Uniti
Nuovi problemi in vista per JPMorgan. Mentre le autorità spagnole arrestano l’ex trader Javier Martin-Artajo per la ‘Balena di Londra’, gli Stati Uniti chiedono alla banca 6 miliardi di dollari per risolvere le accuse di aver venduto titoli legati ai mutui inadeguati a Fannie Mae e Freddie Mac, società sponsorizzate dal governo. Secondo le indiscrezioni riportate dal Financial Times, JPMorgan starebbe opponendo resistenza al pagamento e potrebbe alla fine trovarsi a ‘pagarèe’meno. La Federal Housing Finance Agency ha avviato azioni contro JPMorgan e altre 17 banche nel 2011, accusandole di aver assicurato che i prestiti dietro i 33 miliardi di dollari di titoli legati ai mutui venduti a Fannie Mae e Freddie Mac non rispettavano gli standard e sopravvalutavano le capacità dei mutuatari a far fronte ai pagamenti
La polizia spagnola ha arrestato l’ex trader di JPMorgan Martin-Artajo, che è comparso in tribunale, davanti alla Corte Nazionale. Un’udienza – secondo indiscrezioni – al termine della quale è stato rilasciato dopo aver accettato di restare in Spagna e di presentarsi in tribunale ogni 15 giorni mentre gli Stati Uniti avanzeranno la richiesta formale di estradizione. L’arresto di Martin-Artajo arriva nello stesso giorno in cui Julien Grout, altro ex trader della banca, ha avviato colloqui per patteggiare con le autorità, che lo accusano insieme a Martin-Artajo di aver nascosto le perdite della ‘Balena di Londra’. La detenzione, anche se momentanea, arriva a poco distanza dalla sconfitta in tribunale di JPMorgan contro l’investitore Len Blavatnik: un giudice della Corte Suprema dello Stato di New York ha infatti stabilito che la banca ha violato il contratto con Blavatnik e ha riconosciuto all’investitore danni per 50 milioni di dollari. “Mi auguro che questa decisione invii un segnale chiaro a JPMorgan: gli obblighi nei confronti dei clienti vanno onorati “, afferma Blavatnik. Martin-Artajo era uno dei direttori dell’ufficio di Londra dove lavorava la ‘Balena ‘, il trader Bruno Iksil che ha assunto posizioni talmente importanti sul mercato dei derivati da influenzarne l’andamento. Le scommesse sono costate a JPMorgan più di sei miliardi di dollari di perdite. Nei confronti di Martin-Artajo gli Stati Uniti avevano emesso un mandato d’arresto, accusato insieme a Grout anche di frode e di aver nascosto centinaia di milioni di dollari di perdite.