“Un ennesimo colpo alla ricerca”. Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri, aveva bollato così la norma sulla sperimentazione animale. E’ per questa frase e per le sue posizioni che lo scienziato si è ritrovato nei giorni scorsi nel mirino degli animalisti e del capo gruppo del Movimento 5 Stelle di Sarzana (La Spezia) Valter Chiappini. Il consigliere del M5S ha scritto alla Giunta perché fosse annullato l’intervento dello scienziato (sull’invecchiamento cerebrale, ndr) previsto per domenica 1° settembre al Festival della Mente. Garattini ha già fatto sapere che non si farà intimidire, ma oggi in campo per il farmacologo scende il Gruppo 2003: “La scienza è parte integrante, anzi preponderante, della cultura contemporanea. Eppure oggi accade che esponenti politici vogliano negare il diritto di parola in pubblico a uno degli scienziati italiani più stimati al mondo” scrivono i ricercatori in un messaggio pubblicato sulla rivista online Scienzainrete.it.
I ricercatori non solo difendono Garattini, ma anche la sua posizione rispetto alle nuove norme: “La sua colpa è di aver detto la verità riguardo la sperimentazione sugli animali: Garattini non si è stancato di ricordare che non se ne può fare a meno se si vuole continuare a cercare nuove cure, per esempio contro il cancro” e che “la nuova legge approvata dal parlamento italiano il 31 luglio scorso, senza tener conto della Direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, impedisce ai ricercatori di fare bene il loro lavoro in questo Paese”. Per i ricercatori “con la minaccia di boicottare la partecipazione di Silvio Garattini al convegno di Sarzana “è oggi in gioco qualcosa di assai più importante, rispetto al tema della sperimentazione animale e della scienza in sé: è in gioco la libertà di espressione e il rispetto delle regole del confronto democratico e civile”.
Una legge che era stata accolta con esultanza invece dagli animalisti della Lav: “La norma restringi-vivisezione rappresenta la base per una legge realmente migliorativa per i quasi 900mila animali utilizzati ogni anno in Italia e un futuro concreto per i metodi sostitutivi e la ricerca innovativa nel nostro Paese”.
Gli attivisti, che si sono mobilitati su Facebook, hanno rivolto un appello pubblico al sindaco del Comune spezzino organizzando anche un sit in per il giorno in cui Garattini è atteso alla manifestazione. “Sarò assolutamente al Festival – ha assicurato Garattini sentito dall’Adnkronos Salute -. Ritengo che un Paese civile non possa avere bisogno della polizia perché una persona vada a tenere una conferenza scientifica e ritengo che la violenza sia una forma di protesta antidemocratica, che dovrebbe sollevare le preoccupazioni di tutti i cittadini”. “Anzi, sono molto sorpreso che le associazioni animaliste non prendano le distanze da questo attacco”, precisa il farmacologo. Garattini ribadisce la “scorrettezza scientifica” del termine vivisezione, utilizzato dagli animalisti per indicare i test sugli animali: “E’ una parola che suscita orrore – afferma il farmacologo – e per questo viene usata a scopo strumentale. Richiama un concetto che nella pratica scientifica non esiste: non siamo delinquenti operiamo secondo le leggi e secondo gli obblighi di legge. Perché ricordo che, oggi come oggi, non si può pensare di portare un nuovo farmaco ai test sull’uomo senza prima averlo sperimentato sugli animali”.