Se ieri il mio amico Michele Ravagnolo aveva scelto la strada dell’ironia per descrivere il comportamento di molti amministratori locali, non c’è veramente nulla da ridere sul fatto che i vigili di Brescia abbiano multato di 160 euro un pensionato-libraio che vendeva i suoi libri per arrivare a fine mese. Ieri nove agenti della polizia locale di Brescia (quasi una retata in grande stile) sono comparsi per allontanare il pensionato Gianfranco da Corso Palestro, angolo corso Zanardelli, dove da qualche tempo stava con la sua pila di libri da vendere in cambio di qualche euro. Già, perché l’isteria attorno al “degrado” creata dal corto circuito fra giornali locali e sindaci timorosi di apparire compiacenti verso gli immigrati o, semplicemente, i poveri non risparmia neppure chi rischia di non avere di che mangiare stasera.
Gianfranco, sulla strada perché non poteva fare altrimenti (arrivava ogni mattina in bicicletta da Roncadelle, dieci chilometri in mezzo al traffico pesante) è stato espulso dal suo angolo perché, come recita il verbale nel gelido linguaggio burocratico, si constatava la mancanza di “permesso per l’occupazione di suolo pubblico” e, naturalmente, la “non emissione di fattura o scontrino per la vendita dei volumi” (forse Gianfranco avrebbe dovuto procurarsi la macchinetta che permette di pagare con bancomat o carta di credito anche sotto i portici…)
Il concetto di offerta libera in cambio di un po’ di cultura non va a genio agli amministratori locali, stranamente reticenti nell’usare la loro polizia per verificare gli scontrini e le ricevute fiscali di discoteche alla moda, ristoranti prestigiosi e bed & breakfast non autorizzati che proliferano un po’ ovunque, da Venezia a Pantelleria. In un Paese in cui meno di un italiano su due ha letto un libro negli ultimi 12 mesi, Gianfranco avrebbe dovuto essere premiato dal sindaco Emilio Del Bono per la sua campagna di promozione della lettura, ma forse sarebbe pretendere troppo dalla politica culturale del Comune. Accontentiamoci di chiedere che la multa venga revocata e che gli venga concessa l’occupazione del suolo pubblico: se condividete questa iniziativa, scrivete anche voi al sindaco. Vi terremo al corrente dei risultati della mobilitazione.