Si riaccendono i riflettori dei magistrati sull’aeroporto di Forlì. In aprile il gip aveva archiviato, su richiesta della Procura, le posizioni dell’ex presidente della società di gestione Seaf nel frattempo liquidata, Franco Rusticali, e dell’ex direttore, Rodolfo Vezzelli, per ipotesi di reato sul buco milionario del periodo 2008-2010 (al 31 dicembre 2012 il debito verso le banche era di quasi 8 milioni di euro). Ora sta decollando una nuova inchiesta, che fra l’altro potrebbe portare a rivedere alcune delle posizioni degli amministratori di vertice di quegli anni.
Mercoledì 28 agosto, la Polizia di frontiera su incarico del procuratore capo di Forlì Sergio Sottani si è recata negli uffici di Seaf, gestiti da maggio dal curatore fallimentare Enrica Erani, e ha prelevato diversi documenti. Nel mirino c’è l’ultima amministrazione, dalla fine del 2009 al fallimento della scorsa primavera. Per il momento vige il segreto istruttorio, ma ci sarebbero già diversi soggetti pubblici e privati iscritti nel registro degli indagati. I pm vogliono saperne di più sulla regolarità della concessione Enac assegnata allo scalo “Ridolfi”, in particolare dal punto di vista dei servizi di terra– smistamento dei bagagli e pulizie dei velivoli- necessari ai fini delle certificazioni aeroportuali.
Nel febbraio del 2010 la gara per i servizi in questione venne vinta a Forlì dalla Giacchieri sas, un gruppo attivo e noto da anni nel settore in Emilia-Romagna (all’aeroporto di Bologna è subentrato qualche anno fa- non senza problemi coi sindacati- al consorzio Doro Group, finito nella bufera per non aver pagato stipendi e contributi ai lavoratori). La Procura vuole verificare se, alla luce della recente gestione a dir poco in affanno del “Ridolfi”, che comunque ha operato secondo certificazione Enac fino al fallimento, non siano state commesse irregolarità o leggerezze nei servizi.
Al di là di Giacchieri sarebbero altri gli appalti Seaf sotto osservazione, così come alcune altre presunte ‘disattenzioni’ sulla gestione generale dello scalo. Le indagini, in ogni caso, procedono spedite anche se non potranno avvalersi più a breve dell’apporto degli uomini della Polizia di frontiera, destinata a lasciare Forlì dopo il suo declassamento.
Inchieste a parte, per l’aeroporto forlivese non si sblocca il piano di rilancio dell’Enav mirato a riqualificare il polo aeronautico formativo, l’unica potenzialità di sviluppo dell’infrastruttura in attesa, magari, che qualche investitore privato voglia rilanciarne le attività commerciali (i bandi andati deserti degli ultimi anni non fanno di certo ben sperare). Il dossier Enac resta sul tavolo del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che la settimana scorsa al Meeting di Cl ha incontrato lavoratori e sindacati senza però, di nuovo, poter offrire garanzie.
Spostandosi proprio a Rimini, al “Fellini” si sta tentando una lenta risalita. Ieri l’assemblea dei soci ha insediato il nuovo Cda, che dovrà accompagnare la società di gestione Aeradria verso la chiusura della procedura di concordato di continuità (il 23 ottobre c’è l’assemblea dei creditori) dopo il primo via libera del tribunale a fine luglio. L’uomo nuovo cui affidare le chiavi dell’aeroporto è il ‘tecnico’ Maurizio Tucci: è presidente dal 2010 di Ams, Alitalia Maintenance System spa, e in precedenza era stato amministratore delegato di Selex Communications e di Alenia Spazio del gruppo Finmeccanica (costruzione aerei e sistemi di difesa). Tucci è stato indicato sulla base di un accordo tra i vecchi soci pubblici (gli enti locali) e i privati (Banca Carim in testa) che, grazie alla conversione crediti-azioni prevista nel concordato, in prospettiva controlleranno ‘aeroporto.
Tucci riceve il testimone da Massimo Masini, il presidente in sella ininterrottamente dal 2005 che quest’anno, quello più difficile per Aeradria, è comunque riuscito a portare al “Fellini” 600 mila passeggeri. Ora il rilancio deve tradursi in nuovo traffico: gli obiettivi dei prossimi mesi sono un volo quotidiano Rimini-Mosca con l’obiettivo di operare tratte in tutta l’Asia a partire dalla Cina. Sarà servito dal vettore russo Transaero, concorrente di Aeroflot che è attivo a Bologna. In vista a Rimini anche una nuova serie di tratte per l’Europa del nord, quelle che serviva Wind Jet.