Saint-Tropez, a ognuno il suo igienista dentale. Gad Elmaleh, attore, umorista e regista marocchino naturalizzato canadese (secondo Wikipedia) è l’uomo più invidiato del pianeta. Non solo perché dalla banlieue di Casablanca, dove è nato, è diventato una star del cinema francese, bensì per la liaison amorosa con la bellissima Charlotte Casiraghi dalla quale, a dicembre, avrà un figlio. Non proprio un adone, è entrato in punta di piedi nella principesca famiglia. Scamiciato, ruspante, verace, ride e scherza seduto a fianco di un’austera Carolina all’elegante ristorante vietnamita Le Banh Hoi. Finita la cena, afferra uno stuzzicadenti e, senza neanche il paravento della mano, inizia un’accurata igiene dentale, in stile scuola Minetti. I gomiti ben poggiati sul tavolo, per miglior sostegno. La suocera sembra far finta di nulla, come non rilevasse la cosa. Comunque il protocollo di SAS (Sua Altezza Serenissima) sembra molto rilassato.

 La linea d’ombra della ricchezza. Crisi nera a Gstaad, in quello che una volta era considerato l’eremo dei paperoni sfaccendati. Finiti i tempi delle vacche grasse e quello che doveva essere l’evento clou della stagione ad alta quota, la Polo Cup, quest’anno si è ritrovato più vicino a una festa paesana che non alla scintillante Gold Cup inglese. Certo, sotto il tendone degli sponsor, le cose non andavano maluccio: champagne Laurent Perrier a ruscelli, centrotavola fioriti e qualche signora incappellata (anche se per il Polo non si usa. Sarebbe più adatto alle corse di galoppo, ma si apprezza l’impegno). L’ensemble emanava ancora un barlume di benessere e sfacciata ricchezza adatto alla circostanza. Il tutto aiutato dalla visuale del parcheggio stipato di Bentley, Ferrari e Porsche. Tra il pubblico a bordo campo si scende vertiginosamente di tono. Tendone da festa del Pd a Reggio Emilia (senza Matteo Renzi) con salsicce, birra e patate fritte.
Lascia un po’ perplessi la presenza, accanto, degli stand Gulfstream (i più lussuosi jet privati del mondo) e Mc Laren (automobiline a partire da 300mila euro) visitati da enigmatici signori in shorts e canotta con salsicciotto alla senape in bocca.
Meglio girarsi verso il campo e seguire il match. I giocatori argentini superfit sono un piacere per la vista, nel sontuoso panorama della valle di Saanen.

Ibiza, Flower party, come da consolidata tradizione al Pacha. Il milionesimo. Ormai si è invitati per diritto d’anzianità. Travestimenti esagerati da figli dei fiori, un po’ appassiti, pantaloni a zampa di elefante che più a zampa non si può, ombelichi a vista mollicci e tatuati e parruccone. A ritmo spaccatimpani di Piti Urgell, fratello del fondatore del Pacha, mezzo secolo di DJing pop. Mentre ballerine/acrobate fluttuano in mega coppe dalle bollicine effervescenti. La vaporosa Marcella Bella (almeno la sua chioma nero corvino è quasi vera) ha lasciato le sue “montagne verdi” per diventare la celebrity ibizenca de ‘noantri’. Toh, chi si rivede? Paris Hilton, icona del nulla, in versione Barbie sadomaso che all’Amnesia (discoteca della concorrenza) si mette alla consolle, si improvvisa dj ma è un mezzo flop. Va meglio con simulazioni erotiche corpo a corpo. Passa ai cannoni e spara gettiti di schiuma di sapone sulla folla delirante. Abbiamo toccato il fondo o c’è ancora profondità?

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