Poco più di 22 milioni e mezzo di occupati e oltre 3 milioni di disoccupati. Gli italiani continuano a perdere il posto di lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno dove crolla il numero degli occupati. Nel secondo trimestre le persone che hanno un lavoro in Italia sono diminuite di 585.000 unità rispetto a un anno prima (-2,5%)
Poco più di 22 milioni e mezzo di occupati e oltre 3 milioni di disoccupati. Gli italiani continuano a perdere il posto di lavoro, soprattutto al Sud. Ma la percentuale, su dati provvisori Istat, che preoccupa maggiormente è quello che riguarda la disoccupazione giovanile: +39,5% in aumento del 4,3% rispetto al 2012. Nel secondo trimestre del 2012 tra i 15-24enni il tasso si attesta al 37,3% (+3,4 punti), con un picco del 51% per le giovani donne del Mezzogiorno. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 635 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’età. Si accentua molto nel secondo trimestre il calo del lavoro atipico già registrato nei primi tre mesi dell’anno. La crisi brucia, secondo i dati Istat, 209 mila posti di lavoro “precari” nel secondo trimestre (-7,2%), tra lavoratori a termine e collaboratori. I lavoratori atipici sono 2,7 milioni di persone.
La disoccupazione a luglio si ferma al 12%, invariata rispetto a giugno (-0,033 punti percentuali), anche se resta in aumento su base annua, con un rialzo di 1,3 punti. I dati (provvisori) Istat accertano che la disoccupazione tocca la soglia del 12% per la quarta volta consecutiva. Nel secondo trimestre il tasso è in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima. Per gli uomini l’indicatore passa dal 9,8% all’attuale 11,5% e per le donne dall’11,4% al 12,8%. Il numero dei disoccupati, pari a 3.075.000, è in ulteriore aumento su base tendenziale (13,7%, pari a +370.000 unità). L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Il numero di disoccupati diminuisce dello 0,3% rispetto al mese precedente (-10 mila) ma aumenta dell’11,8% su base annua (+325 mila). Rispetto al mese precedente la disoccupazione rimane invariata per la componente maschile mentre si riduce dello 0,7% per quella femminile.
In termini tendenziali la disoccupazione cresce sia per gli uomini (+16,6%) sia per le donne (+6,5%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari all’11,4%, rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta di 1,7 punti percentuali nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,8%, diminuisce di 0,1 punti rispetto al mese precedente, mentre aumenta di 0,8 punti su base annua. Il numero di inattivi diminuisce nel confronto congiunturale per effetto del calo della componente maschile (-0,5%), mentre aumenta quella femminile (+0,2%). Su base annua si osserva una crescita dell’inattività tra gli uomini (+1,0%) e un calo tra le donne (-0,2%).
Crolla il numero degli occupati soprattutto al Sud. Nel secondo trimestre gli occupati in Italia sono diminuiti di 585.000 unità rispetto a un anno prima (-2,5%) ma il calo si concentra nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -335.000 unità).Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre sale di 2,7 punti percentuali al Sud sfiorando il 20% (19,8%). Dalle tabelle Istat pubblicate emerge che in tre regioni (Campania, Calabria e Sicilia) il tasso dei senza lavoro supera abbondantemente il 21%.
Il tasso di occupazione a luglio è invece pari al 55,9%: rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce dell’1% rispetto a dodici mesi prima. Gli occupati sono 22 milioni 509 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,9% su base annua (-433 mila).
Prosegue la riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-581.000 unità), mentre si arresta la crescita di quella straniera (-4.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 3,5 punti percentuali a fronte di un calo di 1,2 punti di quello degli italiani. Nell’industria in senso stretto prosegue la flessione dell’occupazione, con una discesa tendenziale del 2,4% (-111.000 unità), cui si associa la più marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-12,7%, pari a -230.000 unità). Per il secondo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l’occupazione si riduce anche nel terziario (-1%, pari a -154.000 unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a -644.000 unità rispetto al secondo trimestre 2012), che in quasi metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -312.000 unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano in misura minore rispetto al recente passato (1,5%, pari a +59.000 unità); peraltro la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario.
Il tasso di disoccupazione nell’Eurozona a luglio è rimasto stabile al 12,1%. E’ il quarto mese consecutivo che non cresce. Continua a salire invece la disoccupazione giovanile: 24% (23,9% a giugno, 23,8% a maggio) indica Eurostat specificando che nei 17 paesi della moneta unica sono 19,231 milioni i disoccupati. I tassi più bassi, in Austria (4,8%) e Germania (5,3%). I più alti in Grecia (27,6%, dato di maggio) e Spagna (26,3%).