Una vera e propria guerra contro l’epidemia che potrebbe danneggiare tutti gli allevamenti avicoli dell’Emilia Romagna. Così Mordano, il piccolo paese alle porte di Imola sta affrontando l’incredibile strage di 700 mila galline che, secondo i calcoli degli esperti, potrebbe durare due settimane. “Siamo preoccupati per la tenuta occupazionale delle nostre imprese”, spiega a ilfattoquotidiano.it Stefano Golini, sindaco della cittadina romagnola. La preoccupazione è soprattutto per i tempi lunghi che ci vorranno prima di ripartire: “Anche se c’è stata una attivazione tempestiva per fronteggiare l’emergenza, un fermo produttivo così prolungato con la possibile perdita di quote di mercato potrebbe portare a una ripresa difficile e lenta”. Negli stabilimenti colpiti lavorano circa un centinaio di persone.

Ai cancelli dell’allevamento Eurovo di via Valentonia nessuno vuole parlare. Gli stabilimenti sono recintati con una doppia fila di transenne su cui sono stati applicati anche dei teloni oscuranti. Dentro è in atto una guerra contro il tempo per debellare il virus. Uomini in divisa gialla e verde e maschera protettiva, vanno avanti e indietro dai capannoni ai rimorchi dove sono stipati i poveri volatili soppressi. “Con 700mila galline si conta di terminare l’operazione in non meno di 15 giorni”, spiega il sindaco Golini, che poi aggiunge: “Tra bonifiche e altro ci vorranno comunque poi tre o quattro settimane”.

Operai, dirigenti, tutti sono a bocca cucita. Mercoledì c’è stata infatti l’ultima doccia fredda. Un altro stabilimento, anch’esso in territorio di Mordano, è stato infatti dichiarato a rischio e a ore, forse a giorni, partiranno gli abbattimenti con il gas anche lì dentro. Per ora un cartello sul cancello segnala che l’area oltre l’inferriata è infetta. “Le operazioni procedono regolarmente”, è l’unica frase che si lascia scappare un tecnico dell’Ausl mentre esce provato dall’allevamento colpito dal virus H7N7.

La prima presenza del virus in Emilia Romagna era stata segnalata il 13 agosto scorso, a seguito delle abituali analisi svolte dal personale degli allevamenti Eurovo a Ostellato, provincia di Ferrara. Allora sono stati 128 mila i volatili da abbattere. Poi da Mordano il 21 agosto arriva la seconda segnalazione, e viene ordinato l’abbattimento di altri 580 mila animali. Mercoledì la terza. “Il diffondersi della malattia era prevedibile perché avvenuto nell’ambito stessa azienda di produzione e a pochi chilometri dall’altro focolaio”, ha spiegato mercoledì in una nota la Regione Emilia Romagna. Per l’azienda tuttavia è stata una mazzata, di cui si vuole almeno scoprire la causa: “La ricerca delle possibili cause della diffusione del contagio nell’ambito degli allevamenti della filiera del gruppo Eurovo è assoluta priorità dell’azienda oggi”.

In attesa degli indennizzi che arriveranno dall’Unione europea, tutti sono concordi nello spiegare che non ci sono rischi per l’uomo: “Il virus H7N7 non aggredisce l’uomo se non al massimo con sintomi minimi come la congiuntivite o un po’ di faringite, infiammazione delle prime vie respiratorie, come una normale influenza invernale”, spiega il sindaco Golini.

La paura per gli addetti del settore è piuttosto per l’occupazione, qui in Romagna e in generale in tutta Italia: “Occorre evitare le psicosi ingiustificate che nel passato hanno danneggiato pesantemente un settore produttivo importante per l’economia e l’occupazione, dove trovano

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