Pazienza e forza di volontà sono gli unici strumenti per muoversi a Roma con i mezzi pubblici. Per Alessandro Crescenzi, disabile in sedia a rotelle, raggiungere il centro cittadino è una guerra quotidiana. Decine di autobus sui quali non può salire perché sono senza pedane o sono non funzionanti. “Una volta – racconta – ho contato in una giornata 21 mezzi che non avevano lo scivolo funzionante”. Non va meglio in metropolitana: sulla linea A solo 11 delle 27 fermate hanno gli ascensori, mentre sulla linea B tutte le fermate dovrebbero essere accessibili. Ma il condizionale è d’obbligo perché spesso montacarichi e ascensori non funzionano. Una volta raggiunta la città dalla periferia in cui vive la gincana continua: una corsa ad ostacoli fra gradini e barriere architettoniche, anche in zone recentemente ristrutturate. “Come Associazione Luca Coscioni – spiega l’avvocato Alessandro Gerardi – abbiamo denunciato alla Corte dei Conti la spesa doppia di denaro pubblico per una fermata di autobus a due passi dal Campidoglio prima ristrutturata e, dopo le nostre proteste, completamente rifatta per dotarla di scivoli” di Annalisa Ausilio
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