La procura della Repubblica di Ancona ha aperto un fascicolo di indagine su Banca Marche, che ha accumulato perdite per circa 800 milioni di euro in un anno, e che la scorsa settimana è stata commissariata da Bankitalia. Al momento non ci sarebbero indagati né ipotesi di reato, ma i pm hanno delegato al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza un’indagine ispettiva contabile a 360 gradi sull’istituto di credito. La Guardia di Finanza ha a tal fine acquisito documentazione contabile riguardante il 2011 e il 2012. 

Nel maggio scorso l’attuale dirigenza di Banca Marche aveva presentato due esposti alla magistratura sulle posizioni dubbie di 16 clienti, prevalentemente imprese edili e beneficiari di crediti e leasing, per operazioni che avrebbero compromesso i conti della banca, rendendo necessari ingenti accantonamenti su crediti deteriorati nel bilancio consolidato 2012 di Gruppo (chiuso a -527 milioni di euro). Da quanto si è appreso però, gli accertamenti delle Fiamme gialle non riguardano soltanto le posizioni segnalate ma tutta la situazione contabile dell’istituto di credito, che dalla scorsa settimana sarà guidato per almeno un paio di mesi da due commissari nominati dalla Vigilanza: Giuseppe Feliziani e Federico Terrinoni.

La gestione provvisoria è scattata il 30 agosto dopo l’approvazione del bilancio semestrale di Banca Marche, che si è chiuso con una perdita di 232 milioni di euro e rettifiche dei crediti per 451,8 milioni, portando il patrimonio della banca sotto il minimo consentito dell’8% dell’attivo. Nei mesi scorsi una delle tre Fondazioni bancarie che ad oggi controllano Bm, la Fondazione Carima, aveva proposto un’azione di responsabilità e risarcitoria nei confronti degli amministratori di Banca Marche in carica al 31 dicembre 2011, in particolare dell’ex direttore generale Massimo Bianconi e del vecchio management, ma la proposta era stata respinta dall’assemblea dei soci. Sull’apertura dell’inchiesta i commissari appena nominati hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni.

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