Tre arresti con le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. E’ questo l’esito di un rave party clandestino che aveva preso il via sulle rive del Lago di Garda, ma è stato bruscamente interrotto dai carabinieri. Più di 200 giovani da tutta la Regione Lombardia si sono dati appuntamento all’evento a Gardone Riviera, in provincia di Brescia. Le forze dell’ordine di Salò sono intervenute e in tre sono finiti in manette, mentre più di 220 ravers sono stati identificati e denunciati per spaccio, occupazione di terreni ed edifici, danneggiamento, deturpamento, imbrattamento di cose altrui e porto abusivo di armi.
A far scattare l’operazione dell’Arma dei carabinieri sono state alcune segnalazioni di movimenti sospetti di auto vicino ad un bosco nel Comune di Gardone Riviera. La festa era già in corso da alcune ore quando è arrivato l’elicottero del nucleo carabinieri di Orio Al Serio (Bergamo). Grazie all’incursione è stato possibile filmare il via vai dei ragazzi, dopodiché i carabinieri hanno raggiunto a piedi il sito isolato in cui si è tenuto la festa. È la prima volta che i carabinieri interrompono un rave party organizzato in quella zona.
Anche se in Lombardia i rave non sono eventi rari. Quello che ha suscitato più clamore si è tenuto a Cusago, nel Milanese, nell’ottobre del 2012. In quell’occasione a causa degli scontri con la polizia una ragazza di 22 anni cadendo e sbattendo la testa ha riportato un emorragia cerebrale. A Gardone Riviera non ci sono stati feriti, anche se spesso gli sgomberi di rave si trasformano in tafferugli tra i giovani sotto l’effetto di stupefacenti e gli agenti di polizia. Ogni qualvolta si riapre il dibattito in merito alla messa al bando definitiva di questi eventi. Per esempio in Francia dal 2001 vige un decreto che vieta ufficialmente lo svolgimento dei rave party senza l’autorizzazione delle autorità.