Il 3 settembre in tutto il mondo si terranno le manifestazioni per richiamare l’attenzione dei leader politici sulle leggi omofobe russe. La data non è casuale, visto che dal 5 al 6 la Russia ospiterà il G20 a San Pietroburgo, la città che, a marzo del 2012, per prima ha adottato la legge contro la cosiddetta “propaganda dell’omosessualità”. La campagna globale “Global Speak out for Russia” è stata promossa dal movimento internazionale All Out con l’hashtag #Russia4Love lanciato su Twitter. Gli appuntamenti si terranno in varie città mondiali, tra cui Londra, New York, Seattle, Rio de Janeiro, Montevideo, Ottawa e Parigi

In Italia il 3 settembre si manifesterà a Bologna, in piazza Nettuno alle 18, a Napoli dalle 18 alle 20, davanti la Prefettura, in Piazza del Plebiscito, e a Milano dalle 18.30 alle 20, davanti la Prefettura, in Corso Monforte, 31. Un’altra serie di eventi per sensibilizzare i potenti del mondo in merito alle leggi anti-gay russe si terrà l’8 settembre. L’idea è quella di baciarsi – l’evento si chiama Global Kiss-In “To Russia With Love” – davanti alle rappresentanze diplomatiche russe in vari paesi. In Italia le manifestazioni si terranno davanti alla’Ambasciata russa a Roma, in via Gaeta, come anche a Milano, Firenze, Bari, Perugia e Genova.

A testimoniare il sostegno all’iniziativa da parte delle associazioni italiane è stato il presidente dell’Arcigay, Flavio Romano. “Nonostante le numerose prese di posizione registrate su questo tema in tutto il mondo, in Italia i rappresentanti istituzionali assistono in silenzio a questo pericoloso imbarbarimento, di cui non si vuole cogliere la portata”, si dice in una nota firmata da Romani. Nel documento si ribadisce l’impegno del Arcigay per chiedere al governo italiano di impegnarsi contro le leggi omofobe russe.

Il tema dei diritti degli omosessuali sarà al centro anche dell’incontro del presidente americano Barack Obama con le Ong russe, previsto giovedì, il 5 settembre, nell’ambito del G20. Come scrive il sito americano BuzzFeed, Obama riceverà presso il Crowne Plaza Hotel di San Pietroburgo alcuni attivisti per i diritti umani, tra cui rappresentanti dell’organizzazione Coming Out e del movimento LGBT Network. 

Non solo in Russia agli omosessuali non viene garantito il diritto all’eguaglianza. Della situazione dei gay in Iraq ha parlato Hussyien Adnan, uno dei finalisti della 17esima edizione del “Mr Gay Italia” 2013, concorso organizzato dal portale Gay.it e tenutosi questo weekend al “Mamamia” di Torre del Lago, in provincia di Lucca. Il giovane iracheno ha condiviso con il pubblico la propria storia di rifugiato politico in Italia. E’ fuggito dal proprio paese a causa dalle ripetute molestie e percosse fisiche subite da parte della famiglia di origine che, non accettando la sua omosessualità, chiedeva per lui la condanna a morte. Dopo 2 anni passati in Germania, si è trasferito a Torino, e lì ha trovato una nuova famiglia: una coppia gay unita da molti anni. Ecco la testimonianza della felicità ritrovata fuori dall’Iraq: “Ho due papà che mi accudiscono e mi hanno dato la possibilità di studiare e lavorare”. Per premiare il messaggio di libertà lanciato da Hussyien, la giuria ha istituito uno speciale Premio “Coraggio”. A vincere il concorso è stato Giovanni Licchello, 26 anni, ex calciatore di Ferrara, che vive e lavora a Brindisi come rappresentante. Giovanni ha colpito la giuria raccontando l’episodio legato a una cicatrice sul sopracciglio, che si è procurato difendendo un amico picchiato in una discoteca perché gay. Il ragazzo vincitore del concorso si è dichiarato gay da sempre e ha affrontato un coming out sereno con parenti e amici, cui ha dedicato la vittoria: “Ho preso parte al concorso – ha spiegato – per trasmettere agli altri il coraggio di esporsi”. 

 

 

 

 

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