Non capita spesso che l’annuncio di una nuova console venga accolto da un buon numero di persone come un potenziale pesce d’aprile fuori stagione, eppure questo è proprio stato il caso con Nintendo 2DS. Tramite un semplice comunicato stampa inviato alle principali agenzie, la casa di Kyoto ha tolto i veli a una versione a due dimensioni della sua portatile, il 3DS, che si era distinta proprio per lo schermo dotato di effetto stereoscopico senza bisogno di occhialini. Dotata di una nuova forma a pezzo unico e della compatibilità presente e futura con l’intero catalogo della “sorella” a tre dimensioni, la nuova console portatile è stata oggetto di commenti poco gentili sui social network. Nonostante lo scarso entusiasmo dei fan più incalliti, Nintendo sembra tutt’altro che in vena di scherzare, e uno sguardo più ravvicinato alla nuova console permette di intravedere un buon potenziale, sebbene riferito a un target solo parzialmente inesplorato.
Qual è dunque la strategia commerciale dietro a 2DS? Dopo una prova diretta, non dubitiamo che con questa mossa Nintendo sia fermamente intenzionata a catturare l’attenzione di un pubblico finora solo scalfito dalle due precedenti versioni della sua portatile, ossia quello dei giovanissimi. Una fetta di mercato non facile, in quanto per far breccia nei cuori dei più piccoli occorre in primo luogo mettere d’accordo anche i genitori, che oggi tendono a riferirsi in primo luogo ai tablet, generalmente più costosi, ma perfetti come strumenti d’intrattenimento fruibili tanto da un adulto quanto da un bambino.
Con la rimozione dell’effetto tridimensionale, Nintendo risponde dunque alle molte critiche che avevano accompagnato il lancio di 3DS, sotto forma di preoccupazioni relative proprio ai rischi di salute per i più piccoli. La nuova forma a pezzo unico, inoltre, risolve la potenziale fragilità del predecessore, la cui configurazione a conchiglia poteva senza dubbio rappresentare un problema nelle mani di un bambino.
Il prezzo, ancora non confermato, potrebbe ricalcare quello americano con conversione 1:1, ossia 129 euro, e il lancio, fissato al prossimo 12 ottobre, vede una non casuale concomitanza con la distribuzione dei due nuovi attesissimi giochi dedicati alla saga di Pokémon, X e Y. In attesa che il prezzo venga confermato anche in Italia, una cosa è certa: Nintendo ha preso di mira un nuovo, e potenzialmente vastissimo, target di mercato, al momento del tutto ignorato dalle concorrenti dirette Microsoft e Sony. Seppure in sordina, la sfida al dominio casalingo dei tablet è ufficialmente cominciata.
A cura di Andrea Porta