Ucciso a sangue freddo, in un bar affollato con due colpi di pistola. Una vera e propria esecuzione, quella che ha tolto la vita a Sadik Hajderasi, albanese di 45 anni che ieri sera intorno alle 20 si trovava al Baraonda a bere un caffè, nella zona periferica di Piacenza. A entrare in azione un commando di killer. Due, forse tre, dicono i testimoni ancora sotto choc, che li hanno poi visti fuggire a bordo di un’auto, una Fiat Punto grigia.
Secondo una prima ricostruzione l’auto si è fermata sul lato del bar che affaccia sull’ex mercato ortofrutticolo proprio di fronte al monumento della Lupa capitolina. Qui due persone sono scese dalla vettura; uno sulla cinquantina, con pochi capelli, di statura bassa e di corporatura robusta, l’altro più giovane; uno dei due era armato di pistola e dopo essersi avvicinato ha esploso un primo colpo all’indirizzo di Hajderasi che si trovava seduto a un tavolino esterno del locale. In quel momento, nonostante sia stato ferito al petto, l’albanese ha cercato di scappare ma è stato raggiunto da un altro colpo di pistola alla schiena, quello fatale. L’assassino ha poi sparato un terzo colpo verso un uomo seduto accanto alla vittima e lo ha raggiunto a un braccio in modo lieve, tanto che è riuscito a raggiungere da solo il pronto soccorso.
Il killer e il suo braccio destro, dopo la sparatoria, sono risaliti sull’auto, guidata da un’altra persona, dandosi alla fuga. Ancora sconosciuto, per ora, il movente, anche se per le modalità con le quali è stato compiuto il delitto pare proprio si tratti di un regolamento dei conti, portato a termine da killer professionisti che hanno agito a volto scoperto, in un bar affollato e con un’azione che è durata pochi minuti. Per questo gli investigatori stanno raccogliendo ogni testimonianza utile a ricostruire l’accaduto. Nella sparatoria è rimasto ferito anche un altro uomo di nazionalità albanese: un proiettile gli ha raggiunto un braccio ma fortunatamente non si trova in pericolo di vita.
Sul posto oltre agli agenti della squadra mobile della questura con il dirigente Filippo Sordi, il Nucleo investigativo dei carabinieri con il capitano Massimo Barbaglia, il pubblico ministero Emilio Pisante che condurrà le indagini e il medico legale Novella D’Agostini. In mattinata verrà eseguita l’autopsia sul corpo della vittima.