Salerno, De Luca guadagna tempo. Consiglio comunale rinvia sull’incompatibilità
23 voti favorevoli (tra cui quello dell’ex candidato sindaco Pdl Anna Ferrazzano) e 6 voti contrari all'ordine del giorno che chiede alla Commissione Statuto un parere sulle controdeduzioni di De Luca. Il primo cittadino nega l’incompatibilità tra i ruoli di sindaco e viceministro perché in questo ruolo è ancora formalmente senza deleghe
A Salerno per la seconda volta in pochi mesi il consiglio comunale rimanda alla Commissione Statuto la questione dell’incompatibilità del sindaco-viceministro Pd alle Infrastrutture senza deleghe Vincenzo De Luca. E sono (quasi) tutti contenti. E’ contento De Luca che guadagna settimane, forse mesi, conserva le due poltrone e sicuramente il 21 settembre guiderà la processione del patrono San Matteo avvolto nella fascia tricolore. E’ contenta la maggioranza dei consiglieri comunali che vedono allungare la speranza di evitare elezioni anticipate nel 2014, due anni prima della naturale scadenza.
E’ andata a finire
come ampiamente previsto. Il
consiglio comunale di Salerno ha approvato con
23 voti favorevoli (tra cui quello dell’ex candidato sindaco Pdl
Anna Ferrazzano) e 6 voti contrari un ordine del giorno per chiedere alla Commissione Statuto un parere sulle controdeduzioni di De Luca che nega l’incompatibilità tra i ruoli di sindaco e viceministro perché il ministro
Maurizio Lupi non gli ha assegnato deleghe, e senza deleghe non ci sarebbe piena effettività delle funzioni. Dunque, De Luca sarebbe un semplice sottosegretario – ma la legge prevede incompatibilità anche in questo caso. Ora la Commissione si prenderà tutto il tempo necessario. Sull’insolito balletto pesa una sola incognita: se si dovesse esagerare, la Prefettura potrebbe agire in proprio e rimuovere d’imperio De Luca dal municipio di Salerno. Eventualità rara e difficile.
La procedura per dichiarare un sindaco decaduto prevede la celebrazione di tre consigli comunali: uno di contestazione dell’incompatibilità, uno per l’analisi delle controdeduzioni da fornire entro dieci giorni, uno per la delibera finale. Da quando De Luca, giurando il 3 maggio, è entrato nel governo Letta, il parlamentino di Salerno si è già riunito per tre volte e con lunghi intervalli tra una seduta e l’altra, ma come nel gioco dell’oca si è tornati al punto di partenza.
Il 31 maggio l’assemblea consiliare ha incaricato la Commissione Statuto di “approfondire le problematiche giuridiche”. L’8 luglio, sotto i colpi di un pressing forsennato, è arrivata la delibera di contestazione dell’incompatibilità. Ad agosto tutti al mare, e il 2 settembre di nuovo in aula per le controdeduzioni del ‘viceministro per finta’ e sindaco di Salerno in eterno. Ora bisognerebbe fissare una nuova seduta: che non sarà più quella finale, ma, presumibilmente, quella in cui si discuterà del parere della Commissione Statuto.
Una melina. “Una farsa” afferma in aula Salvatore Gagliano (Udc). Resa possibile anche grazie a una nutrita pattuglia di ultras secondo i quali De Luca potrebbe tranquillamente fare il sindaco e il viceministro. In aula un paio di consiglieri sono andati oltre e hanno dichiarato che ritengono De Luca ‘compatibile’. L’appiglio: la legge sulle incompatibilità è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 4 maggio, il giorno dopo la nomina di De Luca. A sottosegretario o a vice ministro, a questo punto, importerebbe poco.