No alla revoca del carcere duro per il boss di Cosa Nostra. Per il Tribunale di sorveglianza di Bologna, lo stato di salute non è così compromesso. Il suo legale: "L'ho saputo dai giornali, è stato nominato un difensore d'ufficio. Chiederò che il mio assistito partecipi al processo sulla trattativa, così tutti vedranno le sue condizioni"
Respinta la richiesta di revoca del 41bis per Bernardo Provenzano. Secondo il Tribunale di sorveglianza di Bologna, le condizioni di salute del boss corleonese non giustificano l’interruzione del carcere duro. ”Non ci è stata notificata nemmeno la fissazione dell’udienza quindi non ho potuto partecipare”, ha spiegato Rosalba Di Gregorio, avvocato di Provenzano, a ilfattoquotidiano.it. “Ho saputo del provvedimento del Tribunale di sorveglianza dai giornalisti. Per l’udienza è stato evidentemente nominato un difensore d’ufficio. E’ una lesione del diritto di difesa che faremo presente nel ricorso in Cassazione”.
Negli atti esaminati dal tribunale, c’è anche la trascrizione di un colloquio in cui il boss corleonese chiedeva alla moglie come andasse “a putia”, cioè la bottega. Per i giudici ciò potrebbe far pensare alla richiesta di informazioni da parte di Provenzano su come “vadano gli affari” che nel suo caso sarebbero “di mafia”. “Non sapeva quello che diceva, è completamente sconnesso“, ha spiegato l’avvocato. “Non ha nemmeno senso che vada a trovarlo, è ridotto a un vegetale. Al suo ultimo ricovero in ospedale, è arrivato in coma, con infezioni gravi e in stato di malnutrizione e disidratazione”.
La decisione dei magistrati bolognesi ha assecondato le indicazioni della direzione nazionale antimafia, mentre le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze avevano dato parere favorevole alla revoca del 41bis. “Il 15 luglio scorso Provenzano è stato visitato e sono stati riscontrati gravi deficit di comprensione e di movimento“, ha aggiunto Rosalba Di Gregorio. “I medici scrivono che non può essere sottoposto a colloquio e quindi a perizia psichiatrica perché non può rispondere alle domande. Alterna stadi di sopore alla veglia. La valutazione non è stata eseguibile, ma secondo i giudici non si sa se questa condizione sia voluta o meno. Insomma, secondo loro Provenzano fa finta”.
L’avvocato del boss chiederà di farlo partecipare alle udienze del processo sulla trattativa Stato-mafia, dalle quali era stato esentato proprio in quanto impedito dalla grave situazione della sua salute. “Tutti” ha spiegato “si renderanno così conto delle condizioni in cui versa Provenzano”.