Secondo le informazioni di una fonte diplomatica militare di Mosca, i missili nel Mediterraneo potrebbero esser stati lanciati da una nave americana. Lo riporta l’agenzia russa di Stato Ria Novosti. Per Vyacheslav Apanasenko, contrammiraglio ed esperto sovietico del disarmo nucleare marittimo, il missile sarebbe stato lanciato da un sommergibile americano per intimidire il regime del presidente siriano Bashar al-Assad. Per l’esperto si potrebbe trattare o di missili balistici oppure di missili da crociera a lungo raggio Tomahawk. I lanci intercettati dal radar russo potrebbero essere stati dei test di un sistema di lancio di missili dalla traiettoria di volo radente breve, sistema elaborato ancora ai tempi dell’Urss. Il contrammiraglio ha ipotizzato che i missili siano statti programmati per autodistruggersi durante il volo. In caso fossero stati veramente lanciati da un sommergibile americano, secondo l’esperto militare russo, sarebbe necessario convocare una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per chiedere spiegazioni agli Usa.
Secondo un altro interlocutore della Ria, Frants Klintsevich, vicepresidente del comitato per la Difesa della Duma, i lanci sarebbero una prova a conferma di preparativi degli Stati Uniti a un intervento miliare contro la Siria. “E’ un aggiustamento del tiro, sono delle avvisaglie di un’imminente operazione su terra che forse comincerà con degli attacchi dell’aviazione, con dei colpi di armi ad alta precisione”, ha detto il vicepresidente del comitato per la Difesa. A segnalare i bersagli, ha aggiunto, saranno gli agenti dell’intelligence presenti tra i ribelli, come è accaduto durante i bombardamenti nell’ex Jugoslavia. Secondo Klintsevich, nel Mediterraneo “senz’altro si effettuano delle esercitazioni, ma i lanci del genere sono una cosa inedita”.