Il progetto dovrebbe essere realizzato al largo del mare di Petrosino dalla società "Tre Spa - Tozzi Renewable Energy". L'amministrazione comunale si appella al ministero perché fermi l'intervento prima che sia troppo tardi
Un progetto in nome dell’energia pulita, ma la “tutela ambientale” non s’intravede tra carte, scartoffie e relazioni. Siamo in Sicilia, a Petrosino, piccolo Comune in provincia di Trapani, attaccato alla più famosa città di Marsala, settemila anime, pescatori e agricoltori. Nel mare vorrebbero collocare tante pale eoliche a poca distanza dalla costa, destinate a provocare l’impraticabilità di un tratto di mare “ricco” a proposito anche di turismo, oltre a causare un impatto ambientale da far gridare “vendetta”.
Tante pale eoliche che poi a terra avranno bisogno anche di strutture, quindi del cemento andrà a coprire spiaggia e campagne, proprio mentre nella stesse zona l’amministrazione comunale ha vinto una battaglia per evitare di vedere cementificata la costa per far spazio ad un moderno residence. In sostanza a due miglia dalla costa (nel nord Europa vengono costruiti a 12 miglia dalla costa), davanti case, spiagge e lidi balneari, per una superficie marina di oltre 40 chilometri quadrati, la società di Ravenna “Tre spa” – Tozzi Renewable Energy – si è proposta di costruire un parco eolico in mare composto da 48 aero-generatori (che possono produrre 3, 6 mega watt), alti 195 metri (150 l’altezza fuori dal mare) e con rotore del diametro di 120 metri circa.
Un affare da 500 milioni di euro. Oggi a Mazara del Vallo, presso la Capitaneria, si è svolta l’ultima di una serie di conferenze di servizio che sono andate avanti per tre mesi per raccogliere tutti i pareri ma la Regione Sicilia con i suoi rappresentanti dell’assessorato al Territorio e della Soprintendenza, non è venuta ad esprimere quel “no” che era atteso. “Sono stati resi i pareri negativi da parte del Comune di Mazara del Vallo e del Demanio Marittimo, dopo quelli già espressi precedentemente dal Comune di Petrosino, dalla Capitaneria di porto, dal CNR, dall’Assessorato regionale alla pesca, dall’Asp e dalla Provincia di Trapani – dice il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone – Gravissimo il non parere da parte dell’Assessorato regionale al Territorio ed Ambiente e della sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali. Tutto questo nonostante le parole di contrarietà al parco eolico espresse dal presidente Crocetta e dall’assessore regionale al territorio ed ambiente Mariella Lo Bello”. Dopo il Muos anche per il parco eolico di Petrosino “Crocetta ha inserito la marcia indietro?” si chiede il sindaco. Fu proprio a Niscemi che Crocetta dicendosi contro il Muos si schierò contro i parchi eolici. Un progetto falso in alcuni suoi contenuti.
“Nella relazione – evidenzia l’assessore comunale all’ambiente Katia Zichittella – si legge che non c’è nessun centro abitato di significative proporzioni presente sulla costa immediatamente a ridosso del lotto chiesto in concessione; la società parla anche dei fondali marini “degradati”, mentre questo tratto di mare è attraversato da “praterie dell’alga Posidonia”, essenziale per l’intero ecosistema marino”. “Ma quale green economy – dichiara imbufalita l’on. Antonella Milazzo (Pd) – qui il territorio sarà offeso, mi spiace che il Governo abbia scelto di non essere chiaro quando invece avevano promesso che lo sarebbe stato”. Adesso il nulla osta finale dovrà metterlo il Ministero dell’Ambiente. Il deputato di Sel, Erasmo Palazzotto, ha presentato già una interrogazione parlamentare, il sindaco Giacalone annuncia che la battaglia non si ferma: “Ci rivedremo a Roma”.