Dopo anni di delusioni gli Azzurri si presentavano ai nastri di partenza come una delle possibile sorprese. Ma la preparazione è stata un calvario: a causa delle tante assenze coach Pianigiani deve reinventarsi il quintetto, puntando tutto su Belinelli e Datome. E il girone è durissimo: il debutto di stasera contro la Russia vale già tantissimo
Doveva essere il torneo della rinascita, rischia di finire come ennesima disfatta internazionale. E’ la previsione, impietosa, degli Europei di pallacanestro 2013 per l’Italia, scattati oggi pomeriggio in Slovenia.
Fino a nemmeno un mese fa gli azzurri si presentavano ai nastri di partenza se non tra le favorite, almeno come una delle possibili sorprese. Danilo Gallinari, stella dei Denver Nuggets e leader del gruppo, si è rotto i legamenti lo scorso aprile e sarà fuori fino alla fine del 2013. Ma c’erano anche gli altri italiani d’America: su tutti Marco Belinelli, reduce dalla miglior stagione della sua carriera, e dai playoff giocati ad alto livello con Chicago contro i Miami Heat di LeBron James, tanto da meritarsi la chiamata dei vicecampioni dei San Antonio Spurs. E ancora: Andrea Bargnani, voglioso di rilancio dopo un anno maledetto tra fischi e infortuni. E Gigi Datome, miglior giocatore del campionato italiano e fresco acquisto dei Detroit Pistons. Senza dimenticare l’italoamericano Daniel Hackett, anche lui esploso nello scorso campionato con la Montepaschi Siena e sempre più playmaker di livello internazionale.
Di quel quintetto da sogno, purtroppo, è rimasto poco o nulla: al lungodegente Gallinari si sono aggiunte, nell’ordine, le assenze di Hackett (problemi al tendine d’Achille) e Bargnani (polmonite); poi anche capitan Mancinelli e Angelo Gigli hanno dato forfait. E così il percorso di preparazione a Euro2013 si è trasformato in un calvario. Tra infortuni e sconfitte imbarazzanti gli azzurri sembrano aver perso tutta la fiducia e gli equilibri che coach Pianigiani aveva faticosamente ricostruito nell’ultimo anno.
Dopo il clamoroso exploit di Atene 2004, dove la nazionale dei grandi vecchi Basile, Pozzecco e Galanda colse un incredibile argento olimpico, la parabola dell’Italia cestistica è stata a dir poco discendente. Eliminati agli ottavi ai Mondiali 2006 e alla seconda fase agli Europei 2007, addirittura non qualificati a Euro2009 e Mondiali 2010; per concludere con la figuraccia di due anni fa agli Europei 2011 in Lituania (a cui per altro avevamo partecipato solo in virtù della decisione della Fiba di allargare la formula del torneo a 24 squadre). Così l’Italia è scivolata fino al 21° posto nel ranking. Il trend negativo sembrava finalmente essersi interrotto l’estate scorsa, quando gli azzurri (con a disposizione il solo Gallinari degli Nba) erano riusciti a qualificarsi agli Europei con percorso netto (8 vittorie su 8 partite). Su questo si fondava l’ottimismo della viglia.
La realtà del presente è un’altra. Il girone è durissimo: di 6 squadre ne passano 3, ma nel nostro gruppo ci sono anche Grecia, Turchia e Russia, tre potenze europee. Gli ellenici hanno già dimostrato nelle amichevoli di avvicinamento di essere fuori categoria. La corsa andrà fatta sulla Russia (che pure paga dazio a infortuni importanti) e sulla Turchia (che nelle qualificazioni 2012 avevamo battuto in casa e fuori). Ma adesso è un’altra storia. Ora neppure le vittorie contro Finlandia e Svezia (le due squadre ‘materasso’) paiono scontate.
Tutto il peso della nazionale graverà sulle spalle di Belinelli e Datome (apparsi però sotto tono). Pianigiani farà di necessità virtù: difesa e circolazione di palla dovranno essere le armi di questa nazionale. Le amichevoli agostane hanno dimostrato che quando funzionano l’Italia può essere competitiva (vedi la vittoria contro il temibile Montenegro); in caso contrario, chiunque può far male alla selezione di Pianigiani. Anche perché – per quanto il ct continui a predicare i vantaggi di un quintetto ‘piccolo’ e atipico – non avere un lungo di livello internazionale ed essere costretti a schierare all’ala grande guardie o addirittura playmaker come Gentile e Vitali è per forza di cose un handicap incolmabile. L’unica buona notizia – ma non ha nulla a che vedere con il lato puramente sportivo della kermesse – è che la Rai ha acquisito in extremis i diritti della manifestazione, dopo un lungo tira e molla con la Fiba e le ‘strigliate’ del presidente della Fip (ed ex numero 1 del Coni) Gianni Petrucci: almeno le partite saranno visibili in tv.
Il passaggio alla seconda fase è l’obiettivo minimo. Difficile da raggiungere ma fondamentale: in palio non ci sono solo questi Europei, ma anche i prossimi Mondiali in Spagna (si qualificano le prime sei del torneo). Ovvero, l’uscita da un tunnel lungo un decennio. E se serviva un segnale per crederci, è arrivato dalla prima partita del girone: la Turchia ha clamorosamente perso contro la Finlandia, la corsa alla qualificazione è apertissima. Esordio azzurro in programma stasera, alle 21, contro la Russia. Ed è già quasi una finale.
Twitter: @lVendemiale