Genova, festa nazionale del Pd. E’ in corso il dibattito sulla ‘crescita sostenibile’. L’ospite d’onore è il ministro Pdl Maurizio Lupi, titolare di Infrastrutture e Trasporti. È lui che alcuni dipendenti dell’Amt, l’azienda di trasporto pubblico locale di Genova, contestano apertamente. Meno F35 e più autobus, scrivono sul loro striscione. Il ministro parla di risorse per il comparto, da inserire nella futura legge di stabilità. Per chi aspetta il rinnovo del contratto da più di sei anni suona come l’ennesima promessa. Quando il moderatore del dibattito riesce a riprendere la parola, è il turno del presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Il suo è un tentativo di calmare gli animi, e rivolgendosi ai lavoratori spiega: “Quello dei trasporti in Italia è un problema che conosco. Per venire da Trieste a Genova sono dovuta passare per Monaco di Baviera”. Apriti cielo. “Vergognati, potevi startene a casa”, gridano dal fondo della sala. Uno dei dipendenti dell’Amt non ce la fa più: “Sono stato iscritto al Pd fino a ieri”, spiega, “ma di fronte alla gente che non arriva a fine mese non possono raccontarci che per loro è un sacrificio prendere un treno che passa dalla Germania. E chi se lo può permettere?”. E ancora: “Il Pd è il primo che vuole vendere la nostra azienda, e invece continua a rifilare favole alla gente”. Un collega del sindacato della Cgil prova a calmarlo. Niente da fare, per la renziana governatrice del Friuli la sentenza è definitiva: “La prossima volta stai a casa che noi facciamo bene uguale” di Franz Baraggino

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