Ad un mese dal nuovo processo d’appello sull’omicidio di Meredith Kercher, Raffaele Sollecito parla ai microfoni inglesi del suo stato d’animo dopo l’annullamento dell’assoluzione, sua e della sua ex fidanzata, Amanda Knox. “Siamo stati quattro anni in prigione, siamo tutt’ora nel bel mezzo di un processo dopo quasi sei anni. E la mia vita è ancora sotto giudizio, in attesa di un nuovo processo”. Così, in un’intervista all’emittente inglese Itv, Sollecito ha espresso il suo rammarico per la decisione della Cassazione. Con il verdetto del 26 marzo la Suprema Corte ha disposto l’annullamento della sentenza d’appello con rinvio del processo alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze. La prima udienza è fissata per il prossimo 30 settembre. “E’ ridicolo per me perché non ci sarebbe bisogno di centinaia di processi, ne basterebbe uno e se ci sono errori, dovrebbe essere permesso un solo appello”, ha dichiarato Sollecito alla Tv inglese. La Cassazione nelle sue motivazioni uscite il 18 giugno scorso ha sposato la tesi dell’Accusa del gioco erotico finito male che avrebbe portato alla morte della studentessa inglese. Il corpo di Meredith è stato ritrovato nell’appartamento di Perugia che affittava insieme alla Knox nel 2007.
“Non riesco a condurre una vita normale, avere un lavoro, una carriera o qualcosa su cui concentrarmi, invece devo pensare al processo, ai documenti, a ciò che accadrà o a come pagherò gli avvocati, come pagherò le bollette”, si è lamentato Sollecito nell’intervista. L’ex boyfriend di Amanda è stato intervistato anche dal programma “Hard Talk” della Bbc. ha detto al conduttore Steven Sackur che ha cercato di contattare la famiglia di Meredith per esprimere le sue condoglianze. Anche se non è ancora pronto a visitare la tomba della ragazza del cui omicidio è sospettato. “Sono ancora in un tunnel e sto provando a vedere la luce, ma non so dov’è”, ha detto Sollecito alla Bbc.