A Napoli e provincia è una pratica diffusa. Ragazzi che entrano nei negozi e chiedono un contributo “per le famiglie dei carcerati” o per “la ricorrenza del Patrono”. Spesso i commercianti pagano ma il sospetto è che dietro quelle collette si nasconda la mano della camorra. A Quarto, grosso comune dell’hinterland di Napoli, commissariato per infiltrazioni della criminalità organizzata, le cose sarebbero andate proprio così e la prassi era nota anche prima di essere descritta nei verbali di polizia giudiziaria.
Il clan Polverino per anni avrebbe chiesto il pizzo ‘camuffandolo’ da questua per i festeggiamenti di Santa Maria di metà settembre. Lo ha rivelato ai magistrati il pentito Roberto Perrone, ma in molti sapevano, o temevano, che dietro alle persone che si presentavano nelle case o nelle attività commerciali come “gli Amici del Bivio” venuti “a pigliare i soldi per la Madonna che ci deve proteggere” c’era un chiaro e preciso input camorristico. E chi pagava era consapevole che la banconota da dieci, 50 o cento euro forse non sarebbe finita nelle casse degli ignari componenti del comitato.
Quest’anno si cambia registro. Basta con la colletta. Sostituita con una moderna lotteria a premi nel segno della legalità: registrazione alla Siae, pagamento del dieci percento di tasse al Monopolio, in palio uno scooter, un computer, un week end per due persone. Spiega il coordinatore del “Comitato festa Santa Maria” Antonio Fabozzi che le novità non vanno associate alle notizie sulle pressioni della camorra ma che comunque si è preferito cambiare modi e prassi per dare massima trasparenza alla raccolta fondi: “Siccome è un periodo di crisi, abbiamo stampato 20mila biglietti da un euro l’uno per venire incontro anche a chi non può permettersi di donare molto. Al momento ne abbiamo venduti circa la metà e contiamo di venderli tutti prima dell’inizio dei festeggiamenti, il 12 settembre”.
I festeggiamenti dureranno fino al 18 settembre. “Stiamo facendo tutto in economia, aiutati da un gruppo di imprenditori che ha donato le luminarie e il palco per il concerto e si sta adoperando in proprio per organizzare la serata dei fuochi d’artificio”. Insomma, una festa semplice e pulita in onore della Madonna, come nelle intenzioni del nuovo parroco, don Antonio Petrarca, da pochi mesi insediato nella parrocchia di Santa Maria Libera nos a Scandalis. E stavolta i camorristi potranno solo guardare.