Il pazienti di 86 anni è deceduto all'ospedale Sant'Orsola in seguito a complicanze radiovascolari dopo gli esami che avevano rivelato l'infezioni con segni di interessamento neurologico. E' il secondo caso dopo la vittima di alcuni giorni fa a Poviglio, vicino a Reggio Emilia
Un uomo di 86 anni è morto nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo la mezzanotte, all’Ospedale Sant’Orsola in seguito a complicanze cardiovascolari, dopo che era risultato positivo al virus West Nile. L’uomo era stato ricoverato San Giovanni in Persiceto per una infezione respiratoria poi era stato trasferito successivamente il 4 settembre dopo gli esami che avevano rivelato l’infezioni con segni di interessamento neurologico. Il 5 settembre le condizioni dell’uomo si sono aggravate e nella notte è morto. La notizia è stata resa nota dall’Ausl di Bologna. L’uomo è la seconda vittima dopo quella di alcuni giorni fa a Poviglio in provincia di Reggio Emilia.
L’azienda sanitaria sta cercando da giorni di informare la popolazione su come limitare i danni, che comunque colpiscono una parte minima della popolazione. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona.
I sintomi più gravi (malattia neuro invasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario.
Le misure per proteggersi vanno applicate, viste le abitudini di questo insetto, nelle ore serali-notturne, prevalentemente da maggio a novembre. All’interno degli edifici il metodo più efficace è l’utilizzo di zanzariere a maglie strette. In alternativa, è possibile utilizzare, sempre con le finestre aperte, zampironi o apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Nei luoghi all’aperto dovrebbero essere indossati indumenti di colore chiaro – quelli scuri o colorati sono più attrattivi per gli insetti – in maniera da coprire il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi). Vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba in quanto attraggono gli insetti. Un buon livello di protezione è assicurato dall’uso di repellenti cutanei direttamente sulla pelle. Le sostanze repellenti applicate sulla cute ostacolano, infatti, il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendo ai sensori delle zanzare di intercettare i vasi sanguigni. Questi prodotti vanno applicati sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto. E’ necessario ripetere il trattamento visto che i prodotti evaporano rapidamente e vengono eliminati con la sudorazione. E’ consigliabile seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e adottare grande cautela con i bambini o su pelli sensibili. I repellenti non vanno applicati sulle labbra, sulla bocca, sugli occhi, sulla cute abrasa. Possono essere invece spruzzati sui vestiti per aumentarne l’efficacia protettiva.