Droga, alcol e spese enormi per lo Stato. Il Regno Unito è “la patria europea” delle dipendenze, mentre Londra ne è “la Capitale”. Questo il risultato delle ricerche del Centre for social justice (Csj), un think tank che opera a livello comunitario e che ha stilato, appunto, uno studio sulle droghe e sulle bevande alcoliche (pdf). È così emerso – queste le stime – che la dipendenza da vino, birra e liquori costi al Regno Unito più di 21 miliardi di sterline l’anno (25 miliardi di euro), mentre la schiavitù della droga parrebbe costare oltre 15 miliardi di sterline (18 miliardi di euro circa). Il tutto per coprire spese sanitarie e di servizi sociali, ma anche di tutela dell’ordine pubblico e di sicurezza. Ma c’è di più. Secondo il rapporto, il Regno Unito è anche la patria dei cosiddetti “legal highs”, le droghe legali, sostanze naturali – ma anche di sintesi – che possono essere comprate online e che vengono recapite a casa dalla posta ordinaria, “così postini e corrieri si rendono, a loro insaputa, dei veri e propri spacciatori”.
“Questa società rischia di rompersi definitivamente – scrive inoltre il Csj – In questo Paese, ormai, è possibile comprare via posta anche eroina o crack. E il governo non sta facendo nulla di serio, ma le sue politiche sono solo dei tamponi. Così, ben 40mila tossicodipedenti, al momento, sono stati lasciati soli ad affrontare la terapia a base di metadone, senza alcun supporto ulteriore”. Anche l’alcol, comunque, continua a restare una piaga per la società britannica. “I ricoveri ospedalieri dovuti all’alcolismo e alle malattie a esso legate sono più che raddoppiati nel giro di dieci anni. Questa è una vera e propria epidemia”. A preoccupare, secondo l’istituto, non tanto il costo sociale e sanitario, “ma la dissoluzione della società. Le dipendenze incentivano la povertà, fanno aumentare il numero dei senza fissa dimora, il crimine il debito delle famiglie e il periodo medio di disoccupazione. I bambini, allo stesso modo, sono vittime inconsapevoli di queste famiglie distrutte”.
Così, a primeggiare, nel Regno Unito, soprattutto gli oppiacei – il Paese ha il più grande consumo in Europa – le anfetamine, la cocaina e l’ecstasy. Un quarto delle droghe “legali” viene consumato in Gran Bretagna e nel 2012 ben 6.500 persone sono state ricoverate per l’abuso di queste sostanze, un aumento del 39% in soli dieci anni. Un problema diffuso soprattutto nel nord dell’Inghilterra, la parte più povera del Paese, dove anche l’alcol primeggia. Fra Manchester, Leeds, Newcastle e Liverpool, la percentuale di donne alcolizzate è la più alta in tutta Europa, mentre la percentuale fra gli uomini adulti è la seconda in ordine di grandezza a livello comunitario. Ora, il Csj accusa il governo anche per il taglio dei fondi. Il 55% dei Comuni, secondo l’istituto, avrebbe ridotto il budget per l’assistenza domestica di tossicodipendenti e alcolizzati. Così chi ha problemi di dipendenza viene lasciato sempre più solo: e un britannico su quattro, dice il rapporto, è solito bere a livelli “estremamente pericolosi”.