Nelle case degli italiani, secondo i dati Terna, è stata erogato circa il 6% in meno di elettricità rispetto all'anno scorso. La tendenza al risparmio è evidente, benché in misura minore (-3,8%), anche nei primi otto mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2012. La produzione energetica nazionale soddisfa il 90% del fabbisogno, ma denota una sensibile flessione (-8%)
Condizionatori spenti, bollette più basse. In tempo di crisi, gli italiani risparmiano anche sull’energia elettrica. Il suo consumo nel nostro Paese, secondo i dati Terna, è calato del 5,7% nel mese di agosto rispetto a un anno prima, attestandosi a 25,5 miliardi di chilowattora. Una maggiore attenzione al portafoglio emerge anche nei primi otto mesi del 2013, quando la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 3,8% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Anche a livello territoriale, la richiesta di elettricità di agosto è risultata ovunque negativa: -6,2% al nord, -5,3% al centro e -5,1% al sud del Paese. Il dato è invece in leggero aumento, pari allo 0,5%, se confrontato con luglio 2013. Terna precisa però che, rispetto ad agosto dell’anno scorso, si è avuto un giorno lavorativo in meno e una temperatura media inferiore di circa un grado. Considerando queste osservazioni, la flessione rispetto ad agosto 2012 si riduce al 4%, mentre il calo relativo ai primi otto mesi dell’anno a parità di calendario si attesterebbe al -3,4 per cento.
In tema di politica energetica, l’Italia rimane un Paese tendente all’autosufficienza, anche se la produzione nostrana registra un sensibile calo. L’energia elettrica consumata, sempre ad agosto 2013, proveniva per il 90,6% dal territorio nazionale e per la quota restante (9,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. D’altra parte, la produzione netta del nostro Paese (23,2 miliardi di kWh) è in calo dell’8,2% rispetto a un anno fa. Ancora in forte crescita le fonti di produzione idrica (+21,0%), fotovoltaica (+16,4%), eolica (+22,4%) e, in misura minore, la produzione geotermica (+5,0%). In calo, invece, la fonte termoelettrica (-18,8%).