Luis Alberto Orellana continua a insistere sulla necessità di aprire un dialogo con le altre forze politiche in caso di rottura tra Pd e Pdl. Possibilità che, comunque, dovranno valutare gli attivisti. Una posizione che nei giorni scorsi ha fatto finire il senatore 5 Stelle nel mirino di Grillo – sul suo blog è stato definito nuovo “Scilipoti“ – ma che oggi riafferma con un lungo post su Facebook. “La mia proposta – spiega – è di essere pronti a un dialogo con le altre forze politiche considerando che la eventuale rottura fra Pd e Pdl aprirebbe uno scenario di crisi di governo dove i nostri voti al Senato potrebbero essere decisivi dando al M5S un grande potere contrattuale nelle consultazioni”.
Parole che però non piacciono al capogruppo del Movimento a Palazzo Madama Nicola Morra. “Spero che tutto si ricomponga – ha detto – sono convinto che con Luis ci confronteremo e sono certo si possa ragionare”. E riguardo l’ipotesi dell’espulsione spiega di non volerci “nemmeno pensare”. Ma sulle possibilità di dialogo con le altre forze politiche, Morra è netto: “Con questa gente non si dialoga – dice ai cronisti – semplicemente perché sono sordi”.
Al contrario, per Orellana il dialogo “potrà portare a tutto come a niente. A tanto o a poco. Dipenderà dalle nostre capacità negoziali e dalla buona volontà di dialogare degli altri. Un dialogo – insiste – come quello in atto in Sicilia, che ci consente di incidere nelle decisioni regionali siciliane. Un dialogo come quello di aprile scorso nei famosi colloqui in diretta streaming. Non è quindi nel nostro Dna – precisa – evitare il dialogo ma è una scelta che ci siamo imposti e che invito a riconsiderare”. L’ultima parola però, a detta di Orellana, spetta agli attivisti del Movimento. “Tutto da capire e da verificare per carità. Non ho certezze e tanti dubbi – ammette – ma non posso smettere di pensare che un esplicito coinvolgimento e pronunciamento degli attivisti sia imprescindibile. Abbiamo preso il 25% dei voti – scrive – ho il bisogno di sapere con certezza qual è il volere di questo 25%. Non voglio dettare la linea – puntualizza – non voglio creare spaccature, non pretendo di comandare, voglio quello che sempre abbiamo voluto: il coinvolgimento di chi ci ha votato e la realizzazione del nostro programma a 5 Stelle”.
Inoltre, rispondendo alle accuse di incoerenza, spiega: “Mi sento di dover essere coerente con le promesse elettorali che abbiamo fatto agli italiani. Coerente con i venti punti per uscire dal buio che, se realizzati, farebbero il bene dell’Italia”. Assicura di dedicare il “massimo impegno” alla realizzazione del programma perché “è la fedeltà verso le promesse fatte ai cittadini che ci distingue da altri”. “Per questi obiettivi dobbiamo essere disposti a mettere da parte l’orgoglio – prosegue il senatore – dobbiamo dimenticare le frustrazioni parlamentari; dobbiamo evitare di fare calcoli sperando in futuri parlamenti e dobbiamo invece valutare tutti insieme come questi punti possano essere realizzati il prima possibile”.
I venti punti sono l’unico passaggio in cui Orellana a il capogruppo al Senato concordano. Perché Morra chiude ancora una volta sull’ipotesi di dialogo: “Noi reputiamo che la coerenza sia un valore fondamentale e chi ha assunto un impegno è giusto lo porti avanti. I 5 Stelle – ricorda – rifiutano la mentalità partitocratica“, fermo restando l’obiettivo di portare a casa “i venti punti di programma. Possono esserci dubbi e perplessità sui modi, ma se è scritto e deciso che non si fanno alleanze, che non possono esserci accordi, bisogna tener fede all’impegno preso”. Si può convergere “solo su singoli punti e su moltissime iniziative noi abbiamo dato il nostro voto favorevole – rimarca Morra – a prescindere che la proposta fosse targata Pd o Pdl. Al contrario, noi abbiamo più e più volte verificato, ultima la mozione sul dissesto idrologico fatta propria dal governo, che le nostre proposte vengono rifiutate aprioristicamente”. Dunque, “con questi c’è ben poco da spartire, si dialoga con chi interagisce mentre noi finora abbiamo preso solo schiaffi. Lo ricordo a Luis, certo che lui sia in perfetta buona fede, ma mi stupisce si voglia ancora immaginare possibilità di dialogo”.