Parola dell'ex premier ospite alla Festa Democratica di Genova. "Lui ha l’appoggio di tutto l’establishment, dei giornali, delle tv e di molti dirigenti". E il sindaco di Firenze risponde: "Dicono che abbiamo già vinto il Congresso. Intanto inizino a convocarlo". Per l'ex ministro: "Segretario-candidato premier operazione ambigua"
“Credo che anche Letta sosterrà Renzi perché non può permettersi di perdere il congresso”. Parola di Massimo D’Alema alla Festa Democratica di Genova. “E’ lotta impari con Renzi ma noi ci batteremo con le forze meno rumorose di cui disponiamo -promette l’ex ministro – Lui ha l’appoggio di tutto l’establishment, dei giornali, delle tv e di molti dirigenti. Lui parla di rivoluzione ma è come se la presa della Bastiglia fosse stata fatta con il re e le baronesse” argomenta D’Alema intervenendo alla Festa democratica di Genova.
“Bisogna separare segretario partito da candidato premier. Quella era una visione bipartitica, ora non si possono sommare i due ruoli e Renzi sbaglia su questo tema” dice l’ex deputato che insieme a Walter Veltroni ha deciso di non candidarsi a un seggio parlamentare. “Io non c’è l’ho con lui, anzi in caso di primarie per decidere per chi andrà al governo del Pd non escludo di votarlo. Lui fa un errore grave: fa promesse suggestive, ovvero con me si vince, ma le elezioni saranno nel 2015 e al Congresso si voterà il segretario”, avverte l’ex presidente del Consiglio.
Ma l’ex premier vede un futuro da costruttore piu’ che rottamatore per il sindaco di Firenze: “Fossi in Renzi mi dedicherei a ricostruire un centrosinistra per vincere le prossime elezioni e lascerei ad altri la guida del Partito Democratico. Dobbiamo pensare ad una coalizione con il Pd, altri partiti e altri movimenti. Nessuno ha in mano il partito, il partito è in mano ai suoi iscritti”.
“Come diceva Ennio Flaiano: il principale sport nazionale correre in soccorso del vincitore – aggiunge – . Non ce l’ho con Renzi. Ce l’ho con alcuni suoi sostenitori. Perché si può perdere anche un congresso, ma non si può perdere la dignità”, incalza l’ex presidente del Copasir che propone le qualità di Gianni Cuperlo: “E’ uomo di grande moralità politica, grande cultura, grandi qualità umana. E’ timido. Ha scritto uno dei documenti più belli che abbia letto. Lui e Fabrizio Barca hanno scritto i documenti migliori. Uno che si candida a fare il segretario e ha tutte le qualità per farlo e annuncia di non volersi candidare a cariche pubbliche è l’uomo giusto”.
“Se si vota nel 2015 fare un congresso nel 2013 per scegliere il segretario del Pd e il premier è demenziale. Da qui al 2015 potrebbe arrivare Nembo Kid…” sostiene D’Alema che ritiene “insufficiente chiamare la gentea votare solo per scegliere delle persone e mai per decidere sulle grande questione che riguarda il paese. Costruire un partito significa lavorare sui valori e l’identità, costruire nuove forme di partecipazione. Cuperlo potrebbe svolgere questo ruolo nel modo migliore”. La costruzione del partito “non può essere portata avanti – prosegue D’Alema – facendo contemporaneamente il sindaco e preparandosi a fare il candidato alle elezioni. Rischiamo di avere un candidato in pectore a governare il paese scelto tre anni prima delle elezioni e un presidente del consiglio in carica dello stesso partito: è un’operazione carica di ambiguità e destinata a creare dei problemi”.
L’ex sfidante di Bersani alle primarie risponde e lancia una nuova sfida: “Dicono che abbiamo già vinto il Congresso. Intanto inizino a convocarlo. Serve il voto dei delusi dell’altra parte, sennò devi prendere ministri dell’altra parte” dice Renzi ribadendo l’appello ad andare alla ricerca dei voti del centrodestra, della Lega e del Movimento 5 Stelle. Molti delusi “hanno votato 5 Stelle perché non ne potevano più di noi, ma noi dobbiamo riprenderceli” argomenta intervenendo dal palco della festa del Pd di Piombino (Livorno). “Se vinciamo vanno avanti i bravi, non i fedeli. La prima cosa da rottamare sono le correnti”. Da Piombino Renzi ammonisce: “O il Pd cambia o è condannato a perdere”, ed è vero, “non bisogna fare un partito personale, ma bisogna evitare un partito impersonale, dove non ci si guarda più negli occhi”.
Per il primo cittadio fiorentino la sinistra deve scegliere “la parola coraggio non paura, deve scegliere innovazione non conservazione, la sinistra alle prossime elezioni deve voler vincere non abbia paura di aprirsi, non si spaventi di andare a prendere il voto degli altri”. Per disegnarla, lui aspetta solo il congresso: “Credo che sarà molto utile per capire cosa significhi essere sinistra. La sinistra è stata quella che si è astenuta sullo statuto dei lavoratori o quella che ha fatto le più belle battaglie nelle fabbriche? La sinistra è stata quella dei pionieri ma in Italia è stata anche quella che non voleva la televisione a colori. Il luogo della sinistra è la frontiera, non il museo”. Finale in musica, con citazione di Cesare Cremonini, ‘Ecco l’amore che cos’è’: “Conosco un modo per cambiare il mondo: guardarlo insieme a te”.
Dalla festa del Pd di Torino dice la sua anche Cuperlo su Renzi che punta “legittimamente”a fare il premier, ma non a guidare il Pd: “Renzi ha sempre dichiarato con grande sincerità di puntare a un traguardo molto impegnativo che è la premiership. Cioè, intende candidarsi a guidare il campo del centrosinistra nella sfida elettorale, quando arriverà. Io penso che abbia le caratteristiche e la legittimità per candidarsi a quell’appuntamento. Che naturalmente è molto prematuro perché non sappiamo quando si voterà e non conosciamo la coalizione alla quale il centro sinistra darà vita”.
Nello stesso tempo, Cuperlo ha detto di credere “profondamente” nella separazione delle due funzioni, di premier e segretario. “Non ne faccio una questione statutaria o regolamentare, bensì di convinzione politica. Io penso che chiunque sarà il segretario c’è bisogno di qualcuno che si dedichi per un’intera stagione a quel lavoro faticoso, paziente, oneroso però secondo me anche appassionante di costruzione di questo partito”.