La decisione di Marco Fabbri sta scatenando numerose polemiche. Il primo cittadino ha spiegato: "E' grave che da oltre sessant'anni sulla facciata di una sede municipale vengano ospitate strutture che risultano non autorizzate e per di più di un unico partito"
Via la bacheca che ospita ‘l’Unità‘: è polemica a Comacchio (Ferrara), per la decisione del sindaco del Movimento 5 Stelle, Marco Fabbri, di rimuovere dalla piazza la bacheca che dal dopoguerra ospita le pagine del giornale. Il motivo è che la bacheca si trova sulla parte dell’edificio che ospita alcuni uffici comunali, davanti alla sede principale del Municipio: secondo il sindaco non solo deturpa architettonicamente l’edificio, ma mancano anche le autorizzazioni. Ad essere rimosse tre bacheche: una del Cai (Comitato alpino italiano), una della Cgil e una del Pd.
“E’ il primo provvedimento tangibile e serio del nostro sindaco – osserva ironicamente Francesca Felletti, segretario Pd di Comacchio – relativamente alla riqualificazione del centro storico e alla lotta contro l’abusivismo, obiettivi imprescindibili e di primaria importanza per una buona e coscienziosa amministrazione”.
Anche il segretario provinciale Pd Paolo Calvano scrive al sindaco, per ricordare che “quella bacheca da oltre 65 anni ospita comunicati, certamente di parte, ma che hanno fatto la storia della città, che Lei oggi rappresenta. Una bacheca nella quale sono state date tante comunicazioni nell’epoca immediatamente successiva alla guerra, nella quale sono passati i racconti delle Amministrazioni che si sono succedute nella sua terra (non solo di sinistra, ndr) e di diverse provenienze, che mai hanno pensato che fosse una bacheca di troppo”.
Il sindaco Fabbri spiega la decisione per “la tutela e la valorizzazione del centro storico”, e che è “grave che per prassi da oltre 60 anni sulla facciata di una sede municipale vengano ospitate bacheche che risultano essere non autorizzate, fino a prova contraria, che per di più ospitano propaganda di tipo politico, per di più di un unico partito e che deturpano la architettonicamente la facciata dello storico municipio”. Disponibile, però, “a reinstallare a mia cura e spese, e non del Comune, la suddetta bacheca nella sede del vostro partito, perché il diritto di informazione e stampa per me è sacro”.