Per festeggiare il traguardo raggiunto sui social network il direttore e il vicedirettore del Fatto e il direttore del Fatto.it hanno "chiaccherato" online con gli "amici"
Un milione di fan su Facebook. Il Fatto Quotidiano ha raggiunto un grande traguardo proprio nel momento in cui prendeva il via la festa “Tante parole un solo Fatto” al Parco La Versiliana di Marina di Pietrasanta. Per festeggiare insieme, Antonio Padellaro, Peter Gomez e Marco Travaglio (domenica 7 settembre alle 16) rispondono in tempo reale sulla pagina Facebook alle domande dei fan.
Padellaro e Gomez hanno risposto a decine di domande. Ecco alcune delle risposte delle prime due chiacchierate online.
La chat con Padellaro
Luigi Saba: “Come è la vita da direttore? C’è stato un momento in questi quattro anni in cui ha temuto il peggio per il giornale e per l’Italia?“
Padellaro: “La verità è che le gambe mi tremavano il primo giorno, anzi, la prima notte, quando temevo che il giornale non sarebbe uscito. Eravamo in ritardo, mi sembrava che i nostri articoli fossero banali. Ma all’una di quella notte, quando sono arrivate le prime copie dalle tipografie ho capito che potevamo farcela. Il momento più brutto per il Paese forse è quello che stiamo vivendo. L’umiliazione di una grande democrazia sottoposta ai voleri di un pregiudicato. Speriamo di non dover assistere al punto più basso della storia repubblicana. Che cioè questo personaggio con la complicità dei soliti noti possa farla franca ancora una volta’.
Vincenzo Pugliese: “Caro direttore, come si spiega in termini sociali il consenso incondizionato di cui gode B., nonostante i gravi fatti emersi nei vari processi cui è stato sottoposto? Come può il Pd continuare questa grottesca alleanza con un pregiudicato e plurinquisito? In che razza di paese viviamo?”.
Padellaro: “Queste larghe intese rappresentano un disastro perché hanno finito per dare legittimità a un personaggio che da molto tempo avrebbe dovuto essere espulso dalla vita politica per indegnità morale. Il fatto che molti italiani si fidino di questo signore non significa che questo signore possa continuare a prosperare nell’impunità. Anche Mussolini, Hitler e Franco godevano di vasto consenso popolare, ma ciò non toglie che siano figure che la storia ha giudicato successivamente nel modo peggiore. Berlusconi non ha neanche il profilo tragico di quei personaggi. Eppure come tu dici ci sono istituzioni e partiti che continuano a pendere dalle sue decisioni. Una situazione incredibile e vergognosa’.
Giuseppe Scairati: “Caro direttore, secondo lei in quanto tempo assisteremo ad una ripresa della nostra nazione?A cosa dovrebbe mirare in particolare la politica per risollevare l’economia?”
Padellaro: “La risposta è molto difficile, si è parlato di segnali di ripresa, ma niente fa pensare che questa ripresa possa per esempio dare nuovo stimolo all’occupazione. In realtà siamo in balia di circostanze che non dipendono da noi. La guerra con la Siria, la ripresa della guerra fredda Usa-Russia, le politiche dei centri finanziari che decidono lo spread e influenzano la Bce… Insomma non siamo padroni del nostro destino. La sensazione purtroppo è che difficilmente l’Italia ritornerà ai livelli di benessere del passato”.
La chat con Gomez
Pietro Rico: “Diciamoci la verità state cominciando a dare tanto fastidio ai potenti,bravi continuate così”.
Gomez: “A dir la verità il nostro intento non è dar fastidio ai potenti. L’idea di base è invece quella di poter raccontare la realtà senza padroni. Ovviamente non avendo importanti azionisti a cui rispondere o potentati politici alle spalle finiamo per dire quello che gli altri non dicono. E a dare fastidio. Ma siamo solo uno specchio che riflette la realtà. Poi ovviamente sbagliamo anche noi. Ma quando lo facciamo è solo per colpa nostra: perché abbiamo lavorato male, perché siamo in pochi, perché abbiamo commesso degli errori di valutazione. Ma mai, puoi starne certo, perché ce lo ha chiesto qualcuno. Per questo è importante che il fatto abbia dei bilanci in attivo e tanti abbonati. Così riusciamo a garantire la nostra indipendenza”.
Nicola Gianesini: “Ci vorrebbe un bel telegiornale sul digitale terrestre per dare a tanti di più la possibilità di conoscere la realtà”.
Gomez: “Alla tv digitale ci stiamo pensando da tempo. Anche per questo investiamo nella web tv. Ma il problema è di costi. Ci vogliono un sacco di soldi e come sai, caro Nicola, il mercato della pubblicità tv è in crisi. Quindi o si trova una forma di abbonamento o non lo possiamo fare. Anche per questo sul web stiamo provando a trovare abbonati sostenitori: l’idea è far capire che fare informazione costa e che qualcosa, se il nostro lavoro piace, è giusto pagarla”.
Marco Tacconi: “Ammiro e stimo ‘Il Fatto Quotidiano’ e il suo lavoro! Le voglio fare una domanda riguardante la politica perchè ho interesse di conoscere l’opinione di un uomo della sua statura intellettuale. Crede che smetteremo mai di essere schiavi di Berlusconi per poter tornare quantomeno a sperare di rimanere in Italia noi giovani?
Gomez: “Per ragioni anagrafiche (e forse giudiziarie) Berlusconi uscirà di scena prima o poi. Ma guardando la storia italiana penso che uno dei problemi è il berlusconi che è in noi. L’uomo della Provvidenza in Italia piace a tante, troppe, persone. Cambia nome, ma in fondo non muta”.
Costantino Rocca: “Sono stato da sempre con il PD, però non ho mai capito il perché quando nei sondaggi nelle competizioni elettorali sono avanti e litigano.. perché fanno di tutto x non vincere le elezioni nazionali?”
Gomez: “A mio parere è una questione anagrafica e di oligarchia. Nel Pd ci sono molti bravi dirigenti e migliaia di straordinari militanti. Ma alla testa del partito vi è un nocciolo duro di persone che devono garantire le loro rendite di posizione e le loro poltrone (che come ricorderai cercano di spartirisi ancora prima di vincere). Oltretutto si tratta di gente che essendo in parlamento da due decenni è in qualche modo ricattabile dai teorici avversari”.
Cristian De Marco: “E Beppe Grillo è lo sponsor?”
Gomez: “Se segui ilfattoquotidiano.it ti sarai certamente accorto che tutte le notizie su il caso Tavolazzi, Favia, sulle discussioni sulla democrazia interna del M5S sono state date in anteprima dal mio sito. Anche per questo qualche mese fa il mio indirizzo mail è stato pubblicato sul sito di Grillo con una sorta di invito a scrivermi per protestare contro gli articoli di una bravissima collega. Contemporaneamente però non nascondiamo le notizie positive sul movimento. Insomma, con tutti i nostri limiti, cerchiamo solo di fare cronaca. Non propaganda”
La chat con Travaglio
Antonio Vasile: “Caro Marco, dobbiamo avere paura della corte di Strasburgo? Pensi che il pregiudicato ha qualche asso nella manica?”.
Travaglio: “Nella manica ha solo mazzette, ma in Europa non attaccano”.
Vincenzo E Erica: “Il M5s ora sta lavorando molto bene, quali dovrebbero essere le prossime azioni per sbaragliare quel che resta del Pd?”.
Travaglio: “Non so, se i 5 Stelle debbano o possano sbaragliare il Pd. So che devono fare la loro proposta per un nuovo governo un po’ migliore di quello attuale. Non credo sia poi così difficile”.
Tommaso Mazzanti: “Qual è la posizione di marco travaglio sui referendum radicali?”
Travaglio: “Berlusconi ha fatto bene a firmarli, quindi chi ama la giustizia fa bene a non firmarli”
Lorenzo Canonico: “Ci potresti dare un’opinione personale su Matteo Renzi?”
Travaglio: “Giovane, brillante, ma sopravvalutato”.
Virginia Pegno: “Come pensi che va a finire? giochetti fra di loro o cade il governo?”
Travaglio: “La prima che hai detto”
Lorenzo Canonico: “Crisi in Siria: cosa faresti se tu fossi rispettivamente Obama e la Ashton?”
Travaglio: “Non vorrei essere nei loro panni, ma qualcosa per impedire ad Assad di gassare cittadini inermi penso che vada fatto”.
Marco Tamborrino: “Signor vice direttore, non crede che Grillo sia troppo duro con i senatori dissidenti come Orellana?”
Travaglio: “Sì, anche se non capisco con chi vorrebbero dialogare i dissidenti, visto che nessuno vuole seriamente dialogare con loro”.
Sulla pagina Facebook de il Fatto Quotidiano potete trovare tutte le domande e le risposte delle chiacchierate online con il direttore del Fatto Antonio Padellaro, con il direttore del fattoquotidiano.it Peter Gomez e con il vicedirettore Marco Travaglio.