Cultura

Premio Campiello 2013, vince “L’amore graffia” di Ugo Riccarelli

Per la prima volta nella storia della manifestazione culturale ha vinto un artista della penna che non c'è piu'. Lo scrittore, scomparso il 21 luglio definiva la sua opera "un omaggio alle donne". Con la sua opera di cui è protagonista Signorina ha conquistato anche la giuria dei 300 Lettori anonimi

Ugo Riccarelli vince il Premio Campiello. E non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che lo scrittore già Premio Strega non fosse morto il 21 luglio. Per la prima volta nella storia della manifestazione culturale ha vinto un artista della penna che non c’è piu’ con “‘L’amore graffia il mondo” (Mondadori).

Con la sua opera di cui è protagonista Signorina ha conquistato anche la giuria dei 300 Lettori anonimi che con 102 voti su 289 schede arrivate lo hanno premiato. ”Sono orgogliosa di essere qui per lui e per tutte le donne che Signorina rappresenta” ha detto la moglie dello scrittore, Roberta Bortone Riccarelli che sabato sera a Venezia ha ritirato il premio consegnato dal presidente di Confindustria Veneto e del Campiello, Roberto Zuccato. ”Sono molto emozionata e capirete i motivi. Ho sempre detto a mio marito che lo avevo sposato perché mi faceva ridere e mi portava il caffè a letto la mattina” ha poi aggiunto la Bortone.

I conduttori, Geppi Cucciari e Neri Marcore, hanno letto brani del libro che racconta le vicende di una famiglia, parla di rinunce, sacrifici, dagli anni ’20 ai giorni del benessere e tra i personaggi c’è Ivo che come lo scrittore soffre di una complicazione polmonare. “L’amore graffia il mondo”, aveva detto Riccarelli, anche blogger del fattoquotidiano.it, in uno degli ultimi incontri dedicati al Premio, vuol essere ”un omaggio a tutte le donne”. Signorina, la fragile, tenera e determinata protagonista del romanzo ”è una sorta di eroina del quotidiano come milioni di donne. Forse è una specie di emblema delle donne del secolo scorso. Quello che piu’ mi ha dato nel raccontarla – aveva spiegato lo scrittore – è stata la possibilità di mettere le mani dentro una parte dolorosa dell’umanità, il sacrificio”.

I finalisti del Campiello, a poche ore dalla cerimonia al Gran Teatro La Fenice avevano parlato del loro desiderio che la premiazione ”fosse una grande festa, come voleva lui”. L’unico a conoscerlo prima dell’avventura del Campiello, era Valerio Magrelli ma tutti gli altri erano rimasti conquistati dal suo sorriso. ”Era una persona amata” come ha ricordato Magrelli. Al secondo posto Fabio Stassi, che guidava la cinquina, con 82 voti per ‘L’ultimo ballo di Charlot’ (Sellerio) seguito da Giovanni Cocco con ‘La caduta’ (Nutrimenti), 47 voti, e da Beatrice Masini con ‘Tentativi di botanica degli affetti’ (Bompiani), 36 voti. Ultimo Valerio Magrelli con ‘Geologia di un padre’ (Einaudi) che ha avuto 21 voti.

La giuria popolare dei Trecento Lettori Anonimi (289 i voti pervenuti), era composta da 29 casalinghe, 50 imprenditori, 97 lavoratori dipendenti, 74 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 33 pensionati, 23 studenti.