Il Papa scende di nuovo in campo contro la guerra: "No al commercio e alla proliferazione delle armi". Dopo la veglia di ieri sera in piazza San Pietro, all'Angelus Francesco è tornato a condannare la violenza in tutte le sue forme: "Cessi la violenza e la devastazione"
”Sempre rimane il dubbio se questa guerra di qua o di là è davvero una guerra o è una guerra commerciale per vendere queste armi, o è per incrementarne il commercio illegale?”. Il Papa scende di nuovo in campo contro la guerra: “No al commercio e alla proliferazione delle armi. Preghiamo perché cessi subito la violenza e la devastazione in Siria e si lavori con rinnovato impegno per una giusta soluzione del conflitto fratricida”
Dopo la veglia di ieri sera in piazza San Pietro, all’Angelus Francesco è tornato a condannare la violenza in tutte le sue forme. “C’è una guerra – ha affermato il Pontefice – più profonda che dobbiamo combattere, tutti! È la decisione forte e coraggiosa di rinunciare al male e alle sue seduzioni e di scegliere il bene, pronti a pagare di persona: ecco il seguire Cristo, ecco il prendere la propria croce! Questo comporta, tra l’altro, – ha spiegato Bergoglio – dire no all’odio fratricida e alle menzogne di cui si serve, alla violenza in tutte le sue forme, alla proliferazione delle armi e al loro commercio illegale. Questi sono nemici da combattere uniti e con coerenza, non seguendo altri interessi se non quelli della pace e del bene comune”.
Papa Francesco ha voluto, inoltre, ringraziare i 100mila fedeli presenti ieri sera in piazza San Pietro per la veglia per la pace in Siria, in Medio Oriente e in tutto il mondo e i tantissimi cristiani e membri di altre confessioni religiose che in tutto il mondo hanno raccolto l’invito del Papa alla preghiera e al digiuno. “Vorrei ringraziare – ha affermato il Papa – tutti coloro che, in diversi modi, hanno aderito alla veglia di preghiera e digiuno di ieri sera. Ringrazio tante persone che hanno unito l’offerta delle loro sofferenze. Ringrazio le autorità civili, come pure i membri di altre comunità cristiane o di altre religioni, e uomini e donne di buona volontà che hanno vissuto, in questa circostanza, momenti di preghiera, digiuno, riflessione”.
L’impegno, però, ha spiegato Francesco ai tantissimi fedeli presenti all’Angelus continua: “Andiamo avanti con la preghiera e con opere di pace! Vi invito a continuare a pregare perché cessi subito la violenza e la devastazione in Siria e si lavori con rinnovato impegno per una giusta soluzione al conflitto fratricida. Preghiamo – ha aggiunto il Papa – anche per gli altri Paesi del Medio Oriente, particolarmente per il Libano, perché trovi la desiderata stabilità e continui a essere modello di convivenza; per l’Iraq, perché la violenza settaria lasci il passo alla riconciliazione; e per il processo di pace tra israeliani e palestinesi, perché progredisca con decisione e coraggio. E preghiamo per l’Egitto, affinché tutti gli egiziani, musulmani e cristiani, si impegnino a costruire insieme la società per il bene dell’intera popolazione. La ricerca della pace – ha concluso Francesco – è lunga, e richiede pazienza e perseveranza!”.
Mofidicato da redazione web alle ore 12.40