Rita Ghedini, 53 anni, ferrarese, è una degli 11 segretari d’Aula del Senato della nuova legislatura. I segretari d’Aula hanno un ruolo legato al controllo del regolare andamento dei lavori dell’Assemblea: sovrintendono la redazione del processo verbale della sedute pubbliche dell’Aula, tengono nota dell’elenco dei deputati iscritti a parlare, delle deliberazioni, collaborano con il presidente per assicurare la regolarità delle operazioni di voto. Coadiuvano insomma il presidente per il regolare andamento dei lavori dell’Aula. Alla senatrice Ghedini ilfattoquotidiano.it ha chiesto quale sia la procedura “di scuola” per un caso come quello che si sta discutendo in Giunta per le elezioni di Palazzo Madama.
Senatrice Ghedini, Scelta Civica dice che non si possono presentare pregiudiziali in giunta. E’ vero?
Non è proprio così. Probabilmente Scelta Civica si riferisce probabilmente al fatto che se qualcuno decide di presentarle, la commissione (o in giunta) può decidere se debbano essere discusse o meno in Aula. Quindi è un voto sulla procedura: la commissione (o la giunta) non si esprime nel merito delle pregiudiziali.
Dopo la discussione e il voto sulle questioni pregiudiziali, si passerà alla discussione e al voto sulla relazione. Cosa accade a quel punto?
Dopo gli interventi dei senatori, si vota. Se la relazione viene bocciata il presidente della Giunta nomina un nuovo relatore tra coloro che avranno votato contro. A quel punto ricomincia l’iter: presentazione di una nuova relazione, discussione e voto. Prima della nuova votazione si aprirà anche la cosiddetta “fase pubblica” della “contestazione” in cui il parlamentare di cui si discute o i suoi legali potranno scegliere di essere auditi. Dopo il voto palese della giunta alla nuova relazione, se questa viene approvata, la procedura prosegue passerà all’Aula di palazzo Madama.
Le pregiudiziali possono essere ripresentate in Aula?
Vale il discorso precedente perché è la commissione (o la giunta) che a quel punto si è già espressa sulla possibilità o meno di discutere delle questioni pregiudiziali in Aula.
C’è l’ipotesi che le pregiudiziali diventino “note preliminari” e quindi non siano votate in giunta. Il Pdl potrebbe presentarle direttamente in Aula?
Teoricamente sì. Sarebbe la prima volta.
La discussione e il voto in Aula avviene per ciascuna delle pregiudiziali?
No, è prevista una discussione unica e una votazione unica su tutte le eventuali pregiudiziali.
Esiste il voto segreto sulle questioni pregiudiziali?
No, il voto sulle pregiudiziali è palese.
Oltre a una relazione “di maggioranza”, può esisterne una “di minoranza” (che in questo caso sarebbe quella del Pdl già “sconfitto” in giunta da Pd e M5S). Come funziona il voto?
E’ un voto unico. Non possono essere approvate entrambe le relazioni perché la formulazione del voto dell’Aula è una sola.
Esiste il voto segreto sulla relazione per la decadenza di un senatore?
Sì. Il meccanismo prevede che l’Aula possa “prendere atto” della relazione senza neanche votare. Ma per passare al voto è sufficiente che lo chiedano 20 senatori. Perché il voto sia segreto è sufficiente che lo chiedano di nuovo almeno 20 senatori. Il voto segreto esiste sempre quando la discussione è su un solo parlamentare.