Le gambe che sostengono il governo insomma continuano a tremare. Il Pdl si prepara a una serata decisiva nella giunta per le elezioni che deve decidere sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. I berlusconiani continuano mandare messaggi agli alleati di governo. Più che messaggi, minacce. Quello che deve passare – nella vulgata – è che se cade il governo, la colpa sarà del Pd che ha buttato giù il Cavaliere. E allora esce allo scoperto anche Angelino Alfano: circostanza significativa due volte: primo, perché Alfano è solitamente inteso come il normalizzatore dei “falchi”; secondo, perché è il vicepresidente del Consiglio (oltreché segretario del Pdl). “Siamo esterrefatti – dice Alfano – per il comportamento del Partito Democratico in Giunta. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese”. Alfano critica la decisione di applicare “retroattivamente, in fretta e furia, una norma che ormai innumerevoli giuristi, personalità neutre e di sereno giudizio, ritengono pacificamente irretroattiva. Tutto ciò è davvero incredibile oltre che insopportabile”. Parla anche il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, il più “governista” dei berlusconiani: “Se non si fanno atti inconsulti da una parte e dall’altra, il governo non cade. Noi non abbiamo intenzione di fare atti inconsulti ma nemmeno di subirli”. Ma il capogruppo alla Camera Renato Brunetta sintetizza in termini chiari: “Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le pregiudiziali del relatore Augello, il Partito democratico fa decadere il governo Letta, molto semplicemente. Non fa decadere il senatore Berlusconi, perché rompe la maggioranza”. Per Mariastella Gelmini nel Pd si sta facendo una “corsa contro il tempo per eliminarlo”. Fabrizio Cicchitto parla di “ultima spiaggia”. Fuori dai denti secondo Brunetta è già pronta una maggioranza alternativa: “Pd, Sel e una ventina di fuoriusciti dei Cinque Stelle”. Insomma: è il momento di dare fuoco alle polveri. Il presidente del Consiglio Enrico Letta l’ha capito e ha annullato l’intervento alla Summer School del Pdl a Frascati: non si sa ufficialmente perché, ma si può ipotizzare che preferisca restare a Roma. Un parziale segno di distensione è arrivato con la cancellazione dell’incontro tra Berlusconi e i parlamentari del Pdl: potrebbe un segnale di raffreddamento di temperatura nella maggioranza.
Renato Schifani – ieri scatenatissimo su tv e agenzie di stampa – ha riunito i componenti del Pdl della giunta per fare il punto della situazione sulla strategia da tenere in commissione. La seduta è aggiornata alle 20 e prevede la discussione sulle tre pregiudiziali proposte dal relatore del “caso Berlusconi” Andrea Augello (Pdl). Ma, come già annunciato, è spuntata una quarta pregiudiziale, che sarà presentata da Lucio Malan e sarà votata insieme alle altre tre. “Nella mia pregiudiziale – spiega Malan – pongo la questione sulla amministratività della decadenza, che secondo me è assurda, visto che la pena deriva dalla commissione di un reato e quindi va considerata penale. La decadenza è afflittiva tanto quanto il carcere. Inoltre ricordo un precedente per cui l’Italia trattando amministrativamente una pena ritenuta invece penale dalla Corte Ue, è stata condannata ad una severissima penale”. Per chiarire il concetto: perdere il seggio da parlamentare è come finire in carcere.
Stefàno: “In giunta si avvierà una discussione unica sulle pregiudiziali”
Il presidente Dario Stefàno ha confermato che la Giunta per le elezioni del Senato avvierà stasera una “discussione unica” sulle questioni pregiudiziali presentate da Augello (Pdl). Stefano ha aggiunto che prima della discussione ci sarà spazio per una quarta questione pregiudiziale che sarà presentata dal senatore del Pdl, Lucio Malan. A chi gli chiede se ci sia la possibilità che i tempi in Giunta si allunghino nel caso di una derubricazione delle questioni pregiudiziali a preliminari, Stefano ha risposto: “Resto a quello stabilito ieri”.
Le “pregiudiziali” potrebbero diventare “preliminari”
Ma il nuovo colpo di scena è che in giunta si sta cercando di superare lo scoglio delle pregiudiziali, facendole diventare “preliminari“. In questo modo molto probabilmente non ci sarebbe un voto sulle 4 questioni (che potrebbero essere ripresentati nell’Aula di Palazzo Madama), ma solo sulla relazione finale. I condizionali diventano obbligatori in una vicenda che – con ipotesi e regolamenti non sempre semplici – cambia di ora in ora. Quello che è chiaro è soprattutto che il Pdl ha paura che le 4 pregiudiziali vengano bocciate dalla giunta, il che avrebbe un significato politico forse irreparabile, perché avrebbe alla fine “lo stesso effetto del voto sulla relazione”. Per questo si tenta di trasformare le questioni pregiudiziali in note preliminari: i tecnici insieme al presidente della Giunta Dario Stefàno ci hanno lavorato per mezza giornata.
“Io glielo avevo detto ieri che in una Camera di Consiglio non esisteva che si parlasse di pregiudiziali – commenta il senatore del Pdl Giacomo Caliendo, componente della Giunta – Ma non mi hanno ascoltato”. Stefàno in realtà si era appoggiato alla norma del regolamento che affronta la questione all’articolo 43, secondo il quale: “In Commissione non possono essere decise questioni pregiudiziali o sospensive”, ma “ove siano avanzate e la Commissione sia ad esse favorevole” queste “sono sottoposte, con relazione, all’Assemblea”. E il voto sulle pregiudiziali sarebbe servito proprio a capire se la Giunta fosse favorevole a trasferire la questione all’Aula. Quindi, prosegue la norma, “è ammesso il semplice rinvio della discussione, purché non superi il termine entro il quale la Commissione deve riferire al Senato”. Scelta Civica (che in giunta per le elezioni è rappresentata da Benedetto Della Vedova) sostiene peraltro che “la presentazione di pregiudiziali in giunta per le elezioni è un fatto contrario al regolamento tanto del Senato (articolo 43), quanto della Giunta stessa”. Per questo Linda Lanzillotta e Della Vedova chiedono al presidente del Senato Pietro Grasso di “valutare e approfondire” questo aspetto.
Le due strade: voto sulle preliminari o voto unico sulla relazione
Al termine di varie riunioni ci si è resi conto che le strade potrebbero essere due: o il Pdl ritira le questioni pregiudiziali e si passa direttamente alla relazione e dunque ad un voto definitivo su questa (ma non oggi); o le “pregiudiziali” vengono derubricate a “preliminari”. Ma in questo caso, spiegano nel Pd, un voto sarebbe necessario lo stesso anche se avrebbe un “impatto” politico minore (rispetto alle pregiudiziali) visto che comunque come figura regolamentare non esisterebbero (nel regolamento si parla infatti solo di “pregiudiziali” o di “sospensive”).
M5S: “Niente giochetti: le pregiudiziali vanno votate in blocco”
L’ipotesi non piace affatto ai Cinque Stelle: “Se qualcuno pensa che si possano fare ‘giochetti’ in Giunta per le elezioni del Senato sbaglia e di grosso – spiega Mario Michele Giarrusso – Il relatore sul caso della decadenza di Berlusconi, Augello, ha presentato la sua relazione nei termini previsti e la stessa non presenta alcuna conclusione sulla decisione da prendere, ma pone questioni pregiudiziali. Le questioni pregiudiziali sono disciplinate al Senato dall’articolo 93 del regolamento, vanno quindi discusse e votate in blocco. Qualsiasi altra richiesta sara’ considerata anomala e fuori dalle regole e come tale avversata e contestata dal Movimento 5 Stelle”.
Malan: “Pregiudiziali diventano preliminari? Non mi risulta”
Ma di nuovo il gioco delle dichiarazioni confonde le acque. Lucio Malan, a chi chiede delle pregiudiziali “derubricate” a preliminari, risponde: “Non mi risulta”. Una proposta che consentirebbe di procedere con una tempistica diversa in Giunta, chiamata a decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Se gli argomenti venissero derubricati come preliminari, infatti, si allungherebbero i tempi a disposizione dei componenti della Giunta per i rispettivi interventi: 20 minuti a testa contro 10 minuti a gruppo. “Vediamo quale sarà la relazione di Augello – dichiara uno dei commissari del Pd, Felice Casson – Se passiamo dalle questioni pregiudiziali a quelle preliminari”. Quanto alla possibilità di concedere più tempo al Pdl, “il tempo lo fissa il regolamento – spiega – Sono otto o nove ore. 10, 20 o 25 minuti non ha importanza. Non facciamo un dramma se qualcuno parla 5 minuti in più, ma poi si voti”.
Augello: “Farò un’integrazione di 25 righe, ma non parlerò”
Nel frattempo, in Giunta si attende ancora la relazione di Augello che aveva annunciato per il primo pomeriggio. “E’ molto probabile a questo punto – spiega il componente della Giunta Enrico Buemi (Psi) – che ce la consegni direttamente alle 20 così poi chiederanno altro tempo per esaminare le carte…”. “Il relatore avrebbe dovuto proporre una propria relazione già da ieri – ribadisce la vicepresidente della Giunta Stefania Pezzopane – e quella annunciata per oggi ancora non l’ha presentata. E ha scantonato il suo impegno per fare delle pregiudiziali. Cosa che non era mai avvenuta in Giunta”. “Ora però – prosegue la parlamentare – siamo costretti a fare tutto il possibile per non ostacolare il dialogo. E stasera vedremo cosa succederà…”.
Secondo il relatore Andrea Augello “siamo su un terreno senza precedenti. E dunque va individuata una nuova procedura condivisa. Anche se non tocca a me farlo, ma alla Giunta. Ho persino chiesto la convocazione dell’Ufficio di Presidenza della Giunta per individuare una strada procedurale da seguire. Ma non mi hanno risposto…”. Il senatore Pdl avverte quindi che l’integrazione della sua relazione la presenterà solo alle 20, quando tornerà a riunirsi la Giunta. “Si tratta solo di 25 righe, rispetto alle 74 cartelle di ieri…”. Ma alla domanda se si chiederà un rinvio per esaminarle non risponde. Ma chiederà o no che non si parli più di pregiudiziali? “Io non chiedo nulla – ribatte – ma vorrei osservare che quello di cui ho parlato ieri si chiama proprio ‘rinvio pregiudiziale’ e mai avrei immaginato che da questo si arrivasse poi a parlare di questioni pregiudiziali vere e proprie, visto che tra l’altro ancora non si è capito se si possono o meno affrontare in Giunta…”. Augello ribadisce quindi che la Giunta è di fatto “giudice di ultima istanza” (“come riconosce la Consulta anche in due recenti sentenze”) e che pertanto le questioni sollevate da lui ieri sul fatto che questa si dovrebbe rivolgere alla Corte di giustizia Ue e alla Consulta hanno senz’altro un fondamento.
Quanto alla possibilità che vengano presentate delle considerazioni “preliminari” in sostituzione delle questioni pregiudiziali, “non sono io a parlare di pregiudiziali, ma il trattato di Lisbona – spiega – Basta andare su internet per verificare che parla di rinvio pregiudiziale ogni qual volta ci si trovi di fronte al legittimo dubbio che la norma di uno Stato confligga con la normativa comunitaria. Io ho chiesto gentilmente che venisse indicata una procedura condivisa per l’integrazione”.
Politica
Decadenza Berlusconi, nuova pregiudiziale del Pdl. Voto verso il rinvio
Il senatore Lucio Malan presenta la quarta eccezione: si allungheranno ancora i tempi. Alfano: "Siamo esterrefatti, il comportamento del Pd è insopportabile" Gelmini: "Abbiamo sbagliato a votare la legge Severino". Cicchitto: "E' l'ultima spiaggia"
Le gambe che sostengono il governo insomma continuano a tremare. Il Pdl si prepara a una serata decisiva nella giunta per le elezioni che deve decidere sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. I berlusconiani continuano mandare messaggi agli alleati di governo. Più che messaggi, minacce. Quello che deve passare – nella vulgata – è che se cade il governo, la colpa sarà del Pd che ha buttato giù il Cavaliere. E allora esce allo scoperto anche Angelino Alfano: circostanza significativa due volte: primo, perché Alfano è solitamente inteso come il normalizzatore dei “falchi”; secondo, perché è il vicepresidente del Consiglio (oltreché segretario del Pdl). “Siamo esterrefatti – dice Alfano – per il comportamento del Partito Democratico in Giunta. Pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese”. Alfano critica la decisione di applicare “retroattivamente, in fretta e furia, una norma che ormai innumerevoli giuristi, personalità neutre e di sereno giudizio, ritengono pacificamente irretroattiva. Tutto ciò è davvero incredibile oltre che insopportabile”. Parla anche il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, il più “governista” dei berlusconiani: “Se non si fanno atti inconsulti da una parte e dall’altra, il governo non cade. Noi non abbiamo intenzione di fare atti inconsulti ma nemmeno di subirli”. Ma il capogruppo alla Camera Renato Brunetta sintetizza in termini chiari: “Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le pregiudiziali del relatore Augello, il Partito democratico fa decadere il governo Letta, molto semplicemente. Non fa decadere il senatore Berlusconi, perché rompe la maggioranza”. Per Mariastella Gelmini nel Pd si sta facendo una “corsa contro il tempo per eliminarlo”. Fabrizio Cicchitto parla di “ultima spiaggia”. Fuori dai denti secondo Brunetta è già pronta una maggioranza alternativa: “Pd, Sel e una ventina di fuoriusciti dei Cinque Stelle”. Insomma: è il momento di dare fuoco alle polveri. Il presidente del Consiglio Enrico Letta l’ha capito e ha annullato l’intervento alla Summer School del Pdl a Frascati: non si sa ufficialmente perché, ma si può ipotizzare che preferisca restare a Roma. Un parziale segno di distensione è arrivato con la cancellazione dell’incontro tra Berlusconi e i parlamentari del Pdl: potrebbe un segnale di raffreddamento di temperatura nella maggioranza.
Renato Schifani – ieri scatenatissimo su tv e agenzie di stampa – ha riunito i componenti del Pdl della giunta per fare il punto della situazione sulla strategia da tenere in commissione. La seduta è aggiornata alle 20 e prevede la discussione sulle tre pregiudiziali proposte dal relatore del “caso Berlusconi” Andrea Augello (Pdl). Ma, come già annunciato, è spuntata una quarta pregiudiziale, che sarà presentata da Lucio Malan e sarà votata insieme alle altre tre. “Nella mia pregiudiziale – spiega Malan – pongo la questione sulla amministratività della decadenza, che secondo me è assurda, visto che la pena deriva dalla commissione di un reato e quindi va considerata penale. La decadenza è afflittiva tanto quanto il carcere. Inoltre ricordo un precedente per cui l’Italia trattando amministrativamente una pena ritenuta invece penale dalla Corte Ue, è stata condannata ad una severissima penale”. Per chiarire il concetto: perdere il seggio da parlamentare è come finire in carcere.
Stefàno: “In giunta si avvierà una discussione unica sulle pregiudiziali”
Il presidente Dario Stefàno ha confermato che la Giunta per le elezioni del Senato avvierà stasera una “discussione unica” sulle questioni pregiudiziali presentate da Augello (Pdl). Stefano ha aggiunto che prima della discussione ci sarà spazio per una quarta questione pregiudiziale che sarà presentata dal senatore del Pdl, Lucio Malan. A chi gli chiede se ci sia la possibilità che i tempi in Giunta si allunghino nel caso di una derubricazione delle questioni pregiudiziali a preliminari, Stefano ha risposto: “Resto a quello stabilito ieri”.
Le “pregiudiziali” potrebbero diventare “preliminari”
Ma il nuovo colpo di scena è che in giunta si sta cercando di superare lo scoglio delle pregiudiziali, facendole diventare “preliminari“. In questo modo molto probabilmente non ci sarebbe un voto sulle 4 questioni (che potrebbero essere ripresentati nell’Aula di Palazzo Madama), ma solo sulla relazione finale. I condizionali diventano obbligatori in una vicenda che – con ipotesi e regolamenti non sempre semplici – cambia di ora in ora. Quello che è chiaro è soprattutto che il Pdl ha paura che le 4 pregiudiziali vengano bocciate dalla giunta, il che avrebbe un significato politico forse irreparabile, perché avrebbe alla fine “lo stesso effetto del voto sulla relazione”. Per questo si tenta di trasformare le questioni pregiudiziali in note preliminari: i tecnici insieme al presidente della Giunta Dario Stefàno ci hanno lavorato per mezza giornata.
“Io glielo avevo detto ieri che in una Camera di Consiglio non esisteva che si parlasse di pregiudiziali – commenta il senatore del Pdl Giacomo Caliendo, componente della Giunta – Ma non mi hanno ascoltato”. Stefàno in realtà si era appoggiato alla norma del regolamento che affronta la questione all’articolo 43, secondo il quale: “In Commissione non possono essere decise questioni pregiudiziali o sospensive”, ma “ove siano avanzate e la Commissione sia ad esse favorevole” queste “sono sottoposte, con relazione, all’Assemblea”. E il voto sulle pregiudiziali sarebbe servito proprio a capire se la Giunta fosse favorevole a trasferire la questione all’Aula. Quindi, prosegue la norma, “è ammesso il semplice rinvio della discussione, purché non superi il termine entro il quale la Commissione deve riferire al Senato”. Scelta Civica (che in giunta per le elezioni è rappresentata da Benedetto Della Vedova) sostiene peraltro che “la presentazione di pregiudiziali in giunta per le elezioni è un fatto contrario al regolamento tanto del Senato (articolo 43), quanto della Giunta stessa”. Per questo Linda Lanzillotta e Della Vedova chiedono al presidente del Senato Pietro Grasso di “valutare e approfondire” questo aspetto.
Le due strade: voto sulle preliminari o voto unico sulla relazione
Al termine di varie riunioni ci si è resi conto che le strade potrebbero essere due: o il Pdl ritira le questioni pregiudiziali e si passa direttamente alla relazione e dunque ad un voto definitivo su questa (ma non oggi); o le “pregiudiziali” vengono derubricate a “preliminari”. Ma in questo caso, spiegano nel Pd, un voto sarebbe necessario lo stesso anche se avrebbe un “impatto” politico minore (rispetto alle pregiudiziali) visto che comunque come figura regolamentare non esisterebbero (nel regolamento si parla infatti solo di “pregiudiziali” o di “sospensive”).
M5S: “Niente giochetti: le pregiudiziali vanno votate in blocco”
L’ipotesi non piace affatto ai Cinque Stelle: “Se qualcuno pensa che si possano fare ‘giochetti’ in Giunta per le elezioni del Senato sbaglia e di grosso – spiega Mario Michele Giarrusso – Il relatore sul caso della decadenza di Berlusconi, Augello, ha presentato la sua relazione nei termini previsti e la stessa non presenta alcuna conclusione sulla decisione da prendere, ma pone questioni pregiudiziali. Le questioni pregiudiziali sono disciplinate al Senato dall’articolo 93 del regolamento, vanno quindi discusse e votate in blocco. Qualsiasi altra richiesta sara’ considerata anomala e fuori dalle regole e come tale avversata e contestata dal Movimento 5 Stelle”.
Malan: “Pregiudiziali diventano preliminari? Non mi risulta”
Ma di nuovo il gioco delle dichiarazioni confonde le acque. Lucio Malan, a chi chiede delle pregiudiziali “derubricate” a preliminari, risponde: “Non mi risulta”. Una proposta che consentirebbe di procedere con una tempistica diversa in Giunta, chiamata a decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Se gli argomenti venissero derubricati come preliminari, infatti, si allungherebbero i tempi a disposizione dei componenti della Giunta per i rispettivi interventi: 20 minuti a testa contro 10 minuti a gruppo. “Vediamo quale sarà la relazione di Augello – dichiara uno dei commissari del Pd, Felice Casson – Se passiamo dalle questioni pregiudiziali a quelle preliminari”. Quanto alla possibilità di concedere più tempo al Pdl, “il tempo lo fissa il regolamento – spiega – Sono otto o nove ore. 10, 20 o 25 minuti non ha importanza. Non facciamo un dramma se qualcuno parla 5 minuti in più, ma poi si voti”.
Augello: “Farò un’integrazione di 25 righe, ma non parlerò”
Nel frattempo, in Giunta si attende ancora la relazione di Augello che aveva annunciato per il primo pomeriggio. “E’ molto probabile a questo punto – spiega il componente della Giunta Enrico Buemi (Psi) – che ce la consegni direttamente alle 20 così poi chiederanno altro tempo per esaminare le carte…”. “Il relatore avrebbe dovuto proporre una propria relazione già da ieri – ribadisce la vicepresidente della Giunta Stefania Pezzopane – e quella annunciata per oggi ancora non l’ha presentata. E ha scantonato il suo impegno per fare delle pregiudiziali. Cosa che non era mai avvenuta in Giunta”. “Ora però – prosegue la parlamentare – siamo costretti a fare tutto il possibile per non ostacolare il dialogo. E stasera vedremo cosa succederà…”.
Secondo il relatore Andrea Augello “siamo su un terreno senza precedenti. E dunque va individuata una nuova procedura condivisa. Anche se non tocca a me farlo, ma alla Giunta. Ho persino chiesto la convocazione dell’Ufficio di Presidenza della Giunta per individuare una strada procedurale da seguire. Ma non mi hanno risposto…”. Il senatore Pdl avverte quindi che l’integrazione della sua relazione la presenterà solo alle 20, quando tornerà a riunirsi la Giunta. “Si tratta solo di 25 righe, rispetto alle 74 cartelle di ieri…”. Ma alla domanda se si chiederà un rinvio per esaminarle non risponde. Ma chiederà o no che non si parli più di pregiudiziali? “Io non chiedo nulla – ribatte – ma vorrei osservare che quello di cui ho parlato ieri si chiama proprio ‘rinvio pregiudiziale’ e mai avrei immaginato che da questo si arrivasse poi a parlare di questioni pregiudiziali vere e proprie, visto che tra l’altro ancora non si è capito se si possono o meno affrontare in Giunta…”. Augello ribadisce quindi che la Giunta è di fatto “giudice di ultima istanza” (“come riconosce la Consulta anche in due recenti sentenze”) e che pertanto le questioni sollevate da lui ieri sul fatto che questa si dovrebbe rivolgere alla Corte di giustizia Ue e alla Consulta hanno senz’altro un fondamento.
Quanto alla possibilità che vengano presentate delle considerazioni “preliminari” in sostituzione delle questioni pregiudiziali, “non sono io a parlare di pregiudiziali, ma il trattato di Lisbona – spiega – Basta andare su internet per verificare che parla di rinvio pregiudiziale ogni qual volta ci si trovi di fronte al legittimo dubbio che la norma di uno Stato confligga con la normativa comunitaria. Io ho chiesto gentilmente che venisse indicata una procedura condivisa per l’integrazione”.
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Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Procederemo a tutelare la reputazione e l’onorabilità dello studio legale Giarda nelle opportune sedi competenti, come, del resto, già avvenuto in passato nei confronti dello stesso avvocato Massimo Lovati, confidando che questa vicenda possa finalmente trovare la giusta definizione, da tempo auspicata anche dal fondatore dello studio". Gli avvocati Fabio ed Enrico Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, replicano così alle affermazioni del difensore di Andrea Sempio, nuovamente indagato per il delitto di Garlasco, che ha sostenuto che "l'indagine del 2017 è stata frutto di una macchinazione".
Dichiarazioni ritenute dai fratelli Giarda "del tutto gratuite e gravemente lesive. L'avvocato Lovati evidentemente dimentica che la denuncia a suo tempo presentata nel 2017 da Andrea Sempio nei confronti dello studio legale Giarda e degli investigatori incaricati è stata archiviata nel 2020 dal gip di Milano, che nella sua ordinanza ha certificato l’assoluta correttezza dell’attività di raccolta e successiva estrazione dai reperti".
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Quella di oggi, per il governatore Francesco Rocca, è “una bella giornata, che ci ricorda da un lato quanto è bello vivere e rappresentare questa regione, ma soprattutto l’importanza di essere accompagnati in questo viaggio e in questo anno particolare, che è un’occasione che non possiamo perdere, fra Giubileo e l’Expo di Osaka. Sono grato al Niaf per la capacità di custodire l’elemento valoriale con la necessità di andare oltre ai confini. Questa è la conseguenza naturale di valori che non si è mai persa: la comunità italoamericana non deve perdere le sue radici, la consapevolezza, e l’orgoglio di essere italiani”.
“I 20 milioni di italoamericani sono i migliori ambasciatori dell’Italia nel mondo - afferma il presidente Niaf Robert Allegrini - e nel nostro 50mo anniversario non potevamo che scegliere il Lazio: abbiamo voluto condividere l’occasione con la regione che ospita la capitale d’Italia, non potevamo fare altrimenti, per dimostrare che il Lazio non è solo il Colosseo e la Fontana di Trevi ma che è una Regione che guarda al futuro”. Un legame quello con il Lazio che si fa anche con il cibo ma non solo. Un piatto su tutti: le Fettuccine alla Alfredo: “Poter portare a Washington Mario Mozzetti del ristorante Alfredo alla Scrofa, uno dei più grandi ambasciatori del Lazio negli Stati Uniti e di avere l'opportunità qua a Roma di andare al ristorante dove è nato questo piatto iconico per me è un motivo di grande soddisfazione”. Per Mario Mozzetti, “è un vero sogno andare alla convention Niaf di Washington e portare le fettuccine alla Alfredo. Portare questo piatto è un orgoglio anche a livello storico: portare Alfredo alla Scrofa negli Stati Uniti significa raccontare la storia che collega idealmente, ma non solo, l’Italia e gli Stati Uniti”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Lazio è “Regione d’Onore Niaf 2025”. Un evento che ricade nel 50mo anniversario della National Italian American foundation, la più grande associazione di italoamericani. Lo slogan è chiaro: “All you need is Lazio”, fra sapori autentici, la storia incisa nella pietra, meraviglie naturali, benessere e relax, arte e artigianato, la magia del cinema, innovazione e aerospazio, eccellenza accademica e un patrimonio culturale unico. “È un grande riconoscimento - afferma Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio - in cui saremo protagonisti a 360 gradi. Saranno coinvolte 20 startup e pmi innovative oltre a 18 grandi imprese che saranno attori protagonisti. Non è solo un grande evento ma è una vera missione di sistema. Ma non ci saranno solo le imprese: saranno coinvolte anche università e centri di ricerca. Startup. Gli obiettivi, netti e chiari - prosegue Angelilli - sono un piano di networking per una forte connessione con le imprese. L’altra sfida è l’ attrazione degli investimenti”. Per Amedeo Teti, capo Dipartimento per il Mercato del Mimit, “la Regione Lazio merita questa posizione di Regione d’onore. Il Lazio è da sempre attrattore di grandi investimenti. Secondo il Financial Times poi solo nel 2024 l’Italia ha attratto 35,5 miliardi di investimenti e ha creato 36mila posti di lavoro”.
Roma, 13 mar. (Labitalia) - "La vostra fiera pone la sostenibilità al centro del confronto tra tutti voi e tra tutti noi e non potrebbe essere altrimenti". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un videomessaggio in occasione di LetExpo 2025, la fiera di riferimento per i trasporti, la logistica, i servizi alle imprese e la sostenibilità, promossa da Alis in collaborazione con Veronafiere (11-14 marzo).
"La logistica è il sistema circolatorio delle nostre società. Attraverso la via della distribuzione riceviamo e inviamo ciò che consumiamo e ciò che produciamo. Quello che compriamo viene spesso da molto lontano e le nostre aziende esportano in ogni continente - continua - Se tutto questo ha creato ricchezza e opportunità ha anche creato pesanti effetti sull'ambiente. Per questo è molto importante che puntiate alla sostenibilità ambientale, naturalmente conciliata con la sostenibilità economica e sociale perché con l'ambientalismo dogmatico non si fa un favore né alla natura né alle persone. Anzi, se non consideriamo il tema socio-economico, le politiche ambientali saranno automaticamente respinte. Su questo tema non abbiamo mai fatto un passo indietro".
"La voce più chiara e determinata è stata quella dell'Italia a ogni tavolo negoziale europeo. Non mettiamo in discussione gli obiettivi finali, gli obiettivi climatici, ma chiediamo misure adatte al nostro Paese - spiega - Se il risultato delle politiche ambientali è la desertificazione industriale, perdiamo tutti. Con la neutralità tecnologica ognuno sceglie la propria strada verso una meta che resta comunque la meta che dobbiamo raggiungere".
"La vostra iniziativa punta ad accrescere la consapevolezza ecologica del settore dei trasporti, lo fa mettendo a confronto istituzioni, imprese, con il mondo della ricerca e delle professioni. Non si ragiona per compartimenti stagni. E' in questo modo che si passa dall'ideologia alla concretezza, alla realtà, dal dogma alla soluzione della questione. Insieme sapremo fare squadra", conclude.