Warren Wethington è un uomo di legge: sul suo petto brilla la stelletta che fa di lui lo sceriffo della Cedar County, nello Stato americano dell’Iowa. Wethington ha una figlia di 19 anni, Bethany, non vedente: il papà la sta addestrando, perché quando la ragazza di anni ne avrà 21 farà richiesta del permesso di comprare e portare addosso un’arma da fuoco. Nell’Iowa si può: una legge del 2011 permette alle persone parzialmente o completamente cieche di prendere il porto d’armi e girare armate nei luoghi pubblici. Pochi giorni fa Wethington ha portato un giornalista del quotidiano DesMoines Register a un poligono di tiro con sua figlia e gli ha dimostrato che alle persone non vedenti è possibile insegnare a sparare. Negli Usa è scoppiata la polemica: da un lato della barricata c’è chi si batte per una migliore regolamentazione del porto d’armi in un paese falcidiato dalle stragi come quella di Newton, in Connecticut, dove un ragazzino armato ha lasciato a terra 28 persone di cui 20 bambini; sull’altro versante i fautori dei cosiddetti “gun rights” e persino le associazioni per i diritti dei disabili: Jane Hudson, direttore esecutivo di Disability rights Iowa, ha avvertito: “Impedire a un cieco di possedere un arma è discriminazione: equivale a violare l’Americans with disabilities act”.
Era l’8 febbario quando, parlando con Piers Morgan della Cnn della facilità con cui negli Stati Uniti è possibile procurarsi un’arma, Stevie Wonder scherzava: “L’altro giorno ho detto a un mio amico: ‘Perché non mi accompagni a comperare una pistola? Vediamo quanto è facile per un cieco acquistare un’arma’”. Ecco, nell’Iowa è davvero facilissimo: le sue leggi non permettono alle autorità di negare ai cittadini il diritto di girare armati sulla base di una disabilità fisica. Così Wethington addestra la sua Bethany: ripreso dalle telecamere del Register, lo sceriffo insegna alla ragazza come impugnare una semiautomatica, caricarla e fare fuoco. “Ovviamente ci sono dei limiti – spiega – i non vedenti non possono difendersi in tutte le situazioni, ma neanche i normodotati sanno farlo: se io e lei – dice al giornalista – facessimo un combattimento corpo a corpo in una stanza buia, lei non potrebbe fare nulla che un non vedente non sia in grado di fare”.
Wethington non è il solo a pensarla così. Funzionari della Polk County hanno raccontato al DesMoines Register di aver rilasciato il porto d’armi a persone che non hanno la patente di guida o che non riuscivano a leggere i moduli per inoltrare la domanda a causa di forti menomazioni visive. E gli sceriffi di altre tre contee – Jasper, Kossuth e Delaware – hanno raccontato di aver rilasciato il permesso a residenti con gravi problemi di vista: “Non sono mica un esperto – ha spiegato John LeCler, scriffo della Delaware County – non so fino a che punto i problemi di vista influiscano sulla capacità di sparare con una pistola”.
Sul lato opposto della barricata il dissenso cresce. “Sebbene i non vedenti abbiano il diritto di partecipare pienamente a quasi tutte le esperienze della vita – argomenta Patrick Clancy, sovrintendente della Iowa braille and sight saving school, la cui mission è “insegnare agli studenti ciechi o affetti da menomazioni visive a rendersi il più possibile indipendenti” – ci sono alcune cose, come il maneggiare un’arma da fuoco, che sarebbe meglio fossero un’eccezione”. Ma anche tra gli addetti ai lavori le opinioni sono divergenti. “Non c’è nessun motivo per cui a un non vedente dovrebbe essere vietato portare un’arma – ha detto al Register Chris Danielsen, responsabile delle pubbliche relazioni della Federazione nazionale dei ciechi – presumibilmente avranno il buon senso di non usarla in situazioni che possano mettere in pericolo altre persone, come farebbe chiunque”. Anche tra gli sceriffi c’è chi dice no. Don Vrotsos è il capo della polizia della Dubuque County: “Non concederei mai il porto d’armi a un cieco”.
Il Gun control act of 1968 e altre leggi federali non proibiscono ai non vedenti di acquistare un’arma. Molti Stati però hanno adottato leggi proprie in materia. In Nebraska occorre provare di avere una buona vista tramite certificato medico o presentando la patente di guida. Lo stesso avviene in South Carolina. In Missouri e Minnesota bisogna dimostrare di saper sparare e colpire un bersaglio. Regole di buon senso che sembrano servire a poco in un paese innamorato delle armi e in cui morire freddati da un proiettile è fin troppo facile. Dal 14 dicembre 2012, data dell’eccidio di bambini a Newtown, Slate Magazine tiene il conto delle morti per arma da fuoco: al 13 giugno 2013, solo 7 mesi dopo, il contatore aveva raggiunto quota 7.906 (suicidi compresi). Wethington, però, non sente ragioni, né quelle dei numeri né quelle dei suoi colleghi: “Se gli altri sceriffi pensassero a tenere le armi lontano dalle mani dei criminali – chiosa mentre aiuta sua figlia a impugnare la pistola – impiegherebbero meglio il loro tempo”.