“L’11 settembre fu un inside job, un complotto interno americano. La versione ufficiale è stata smentita da tutti i punti di vista. Palesemente falsa e ormai il mondo se n’è accorto. La verità probabilmente non la sapremo mai, ma sicuramente è molto diversa da quella che i media mainstream ci raccontano”. Così il deputato del M5S Paolo Bernini intervenendo in Aula a titolo personale. Il 5 Stelle non è nuovo a queste provocazioni. Lo scorso marzo era balzato alle cronache per un’intervista a Ballarò in cui ha raccontato che negli Stati Uniti esiste un programma di impianto di microchip sottopelle per controllare i cittadini
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