Quando si è in malafede? Se dovessimo rispondere a questa domanda non avremmo di meglio che mostrare questo video, apprezzare il capovolgimento della realtà in cui Berlusconi ha trascinato l’Italia.
La prova dell’abisso dove si vuol rinchiudere la nostra intelligenza, dell’uso abusivo della lingua italiana, è data dalla comunicazione (la trovate sul sito) del lucente (per via della pelata) soprammobile di B. a palazzo Chigi: l’on. dott. Angelino Alfano.
Egli dichiara, nell’immediata approvazione della legge Severino, che le norme sono in realtà farina del suo sacco, della propria testa pensante. Egli afferma che l’ha fatto per trascinare via i condannati, uomini sporchi e abietti, dal Parlamento pulito. Via, anche con la forza (immediately cazzo!). Il suo Capo ha giurato di essere innocente quindi, anticipa il giureconsulto soprammobile, è certo che non sarà condannato. La legge, avverte lui, riguarda i condannati non gli innocenti!
Era dicembre, poi si è fatto agosto. Adesso colui che diceva di averla scritta – uomo muto di pensiero – afferma che è del tutto evidente di aver profferito fandonie incostituzionali. E’ lampante, come il sole che abbaglia, che B. non è condannato perché, si parva licet, ha testualmente dichiarato sulla testa dei milioni di italiani che lo amano (e anche dei suoi figli, della fidanzata Francesca e del cane Dudù) di essere innocente.
Siamo alla psicopatologia, al punto estremo in cui il bianco che luccica si trasforma, per testimonianza giurata, in nero luttuoso, buio cieco, caverna del nostro cuor. Dovremmo trascinare tutti questi spergiuri per passione davanti al tribunale della verità, se esistesse.
Sono pericolosi estremisti, figuranti della menzogna.
Tra un po’, quando riannoderemo il filo delle nostre colpe, troveremo qualcuno di questi spergiuri a illustrarle.